Cesvi, con la crisi climatica la fame acuta triplica in 6 anni – In breve
La crisi climatica sta alimentando
una catastrofe umanitaria senza precedenti: la fame acuta
causata da siccità e inondazioni è più che triplicata in soli 6
anni, spingendo nel 2024 oltre 96 milioni di persone in 18 Paesi
verso una grave insicurezza alimentare. E nella Striscia di
Gaza, la sovrapposizione di guerra e crisi climatica, ha
compromesso le colture e sta esponendo l’area a gravi rischi di
alluvione, rendendo impossibile la produzione di cibo.
A lanciare l’allarme è il Cesvi, organizzazione che si occupa
di cooperazione e sviluppo in tutto il mondo, alla vigilia del
Cop30 di Belém, che cita i dati dell’Indice globale della fame
(GHI) 2025.
Il dato della fame acuta segna un aumento drammatico rispetto
ai 28,7 milioni di persone a rischio del 2018 (+234%) e un
aggravamento del 33% rispetto ai 71,9 milioni del 2023. Nel 2024
il mondo ha registrato 393 disastri naturali che hanno coinvolto
167 milioni di persone provocando oltre 16mila vittime e perdite
economiche per oltre 241 miliardi di dollari. “La crisi
climatica sta erodendo le basi della sicurezza alimentare –
spiega Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi – è
indispensabile implementare politiche di resilienza climatica
efficaci, sostenere investimenti nei sistemi alimentari
sostenibili e garantire finanziamenti adeguati per l’adattamento
e la mitigazione dei cambiamenti soprattutto nei Paesi più
fragili”.
Gli eventi climatici estremi sono ormai la seconda principale
causa di malnutrizione dopo i conflitti. Il 2024, l’anno più
caldo mai registrato, ha visto i sistemi agricoli messi in
ginocchio in tutto il mondo. Nella Striscia di Gaza è
danneggiato il 97% delle colture arboree, l’82.4% delle colture
annuali, il 95% della macchia arbustiva e l’89% dei terreni
erbosi o incolti, con il suolo contaminato da munizioni; tutto
questo espone l’area a gravi rischi di alluvione, rendendo
impossibile la produzione di cibo. Sono tante però le aree in
emergenza, fa sapere il Cesvi. Nel Corno d’Africa, cinque
stagioni consecutive di mancate piogge hanno colpito Etiopia,
Kenya e Somalia, con quasi 50 milioni di persone che hanno
sofferto di insicurezza alimentare acuta. Anche il Pakistan
soffre un livello di fame ‘grave’, vittima di inondazioni
ricorrenti, ondate di calore e siccità; basti pensare che la
stagione monsonica del 2025 ha coinvolto oltre 6,9 milioni di
persone; oggi il 40% dei bambini sotto i cinque anni soffre di
malnutrizione cronica.
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