“Novembrino Letterario” a Roccascalegna :: Segnalazione a Chieti

“Novembrino Letterario” al Civico 20 RistorArtGallery di Roccascalegna da domenica 2 novembre con la presentazione dell’ultimo accattivante romanzo “Praticante Vampirologa – Destinata all’ immortalità”. L’autrice è Maria Di Campli San Vito che nel 2006 è risultata prima classificata al Premio letterario Mesmer sui fenomeni paranormali, nella sezione giovani.
La scenografia iniziale è Londra, dove i due studiosi di Revenant si trovano nel vittoriano cimitero di High Gate, per poi spostarsi in altre capitali europee infestate dal fenomeno vampiresco, che può assumere diverse manifestazioni insolite: da Anversa a Praga a Edimburgo, fino alle contrade più remote della Transilvania, a conoscere il principe Ilarion Dragomir Ardelean Exed, proprietario di tre roccaforti in Romania. Kendra Brianna Lancaster è la scrittrice più virtuosa dei suoi tempi, dall’anima bella e fine, geniale, che rischia di essere morsa dall’aristocratico Ilarion Dragomir, destinata all’immortalità vampiresca dai suoi punti interrogativi, nel nebbioso oblìo evanescente transilvanico, tra vampiri atemporali dalla trasformazione gotica e cavalieri che la proteggono in quanto vittima di creature vampiresche: rischia di essere morsa dal nobiluomo rumeno dal fascino tenebroso…Per una domenica pomeriggio dapaura! Aperitivo gotico letterario con menu ideato dalla scrittrice, frutto dell’esperienza dei suoi viaggi nelle località descritte. Verrà inaugurato anche un angolo fotografico a tema a cura del fotografo Andrea Evangelista. Il secondo appuntamento si terrà domenica 23 novembre con Claudio Di Giammarco e la storia vera di esilio, amore e sopravvivenza con il suo “Caracas – Cuneo One Way”: dal Venezuela all’Italia, un racconto autobiografico intenso e profondamente umano, che attraversa il caos di Caracas, le montagne del Piemonte e le radici abruzzesi di un uomo alla ricerca di una seconda vita. Dopo l’attenzione ricevuta da Radio Duchessa (Parma), TargatoCN e L’Unione Monregalese, il libro “Caracas – Cuneo One Way” continua il suo viaggio e approda in Abruzzo, la regione dove l’autore oggi vive e dove ha già tenuto numerose presentazioni, tra cui Enotirino2025, suscitando grande interesse. “Ho scritto questo libro per mio figlio,” racconta Di Giammarco, “ma dentro ci sono tutte le persone che, come me, hanno dovuto lasciare qualcosa per ricominciare.” Un percorso che parte dal Venezuela degli anni difficili e arriva in Italia, tra nostalgia, resilienza e speranza. Pagina dopo pagina, Claudio Di Giammarco racconta la propria vita con uno stile diretto, cinematografico e pieno di umanità. L’autore Claudio Di Giammarco, nato a Caracas, oggi vive e lavora a Chieti, ed è presidente dell’associazione “Over Hand” e fondatore del progetto “We Are in Abruzzo”. Con Caracas – Cuneo One Way firma la sua prima opera autobiografica. Giornata dedicata agli emozionanti racconti e al pranzo con l’autore con opzioni venezuelane. Chiude il mese e la rassegna letteraria novembrina l’evento culturale ed enogastronomico “A pranzo con d’Annunzio”, domenica 30 novembre, sempre al Civico 20, dove verrà presentata l’Antologia “Gabriele d’Annunzio Vate d’Italia” e si potrà gustare il vino “Principi Dannunziani’ con la nuova etichetta da collezione. Perché “Principi Dannunziani”? L’etichetta, a cura del Centro Studi Dannunziani e Patriottici, è dedicata ai suoi due fondatori il giornalista e saggista storico Cristiano Vignali di Chieti e al saggista e critico d’arte Roberto d’Amato di Gorizia, “Principi” del neonato Ordine Nobiliare della Reggenza del Carnaro, fondato a Fiume a inizio giugno 2025 in occasione del Primo Premio Internazionale Reggenza Italiana del Carnaro, “Comandanti” della “Nuova Legione del Carnaro” che sta concedendo a dannunziani e patrioti in tutta Italia e non solo i titoli onorifici di “Ambasciatori” e “Legionari”.
“La etichetta del vino del Centro Studi Dannunziani e Patriottici – spiega Cristiano Vignali – ha la immagine del Vate d’Italia Gabriele d’Annunzio, il padre della cultura italiana il cui genio vogliamo celebrare”. Sulle abitudini enogastronomiche del Vate, è intervenuto sempre Cristiano Vignali che ha detto: “il d’Annunzio restava sobrio negli eventi mondani, ispirandosi allo stile dell’aristocratico greco classico, invece in privato vedeva nell’ alcool e nella buona cucina una valvola di sfogo per il piacere della vita ed un estetico simbolo di distinzione sociale, da curare nei minimi dettagli. Anche di questo si parla nella Antologia Gabriele d’Annunzio Vate d’Italia”.
Consigliata la prenotazione.
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