Trentino Alto Adige/Suedtirol

Precipitò con l’elicottero a Laives. Le cause: “Vento e bassa velocità” – Laives



BOLZANO.  Alle ore 8.46 del 18 febbraio 2024 un elicottero leggero biposto pilotato dall’ingegner Mauro Endrizzi precipitò tra i campi a pochi metri dalla sua abitazione, a Laives, precisamente tra via Negrelli ed il rio Vallarsa. A bordo con Endrizzi c’era anche il figlio Paolo. Per fortuna solo tanta paura e una serie di escoriazioni al viso, mentre l’elicottero precipitato risultò irreparabilmente danneggiato.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) avviò un’inchiesta subito dopo il drammatico volo, che ora è stata pubblicata. «L’incidente – si legge nelle conclusioni – è stato causato dalla perdita di controllo in volo dell’elicottero in una condizione aerodinamica “critica” dal punto di vista delle performance dello specifico elicottero: bassa velocità, bassa quota e con vento proveniente da destra, ancorché di intensità non elevata. In particolare, la ridotta distanza dal suolo ha reso impossibile il recupero del controllo dell’elicottero».

Una scena che si tinse di drammatico in quanto dal balcone di casa, la moglie di Endrizzi assistette al tentativo disperato di atterraggio da parte del marito. Una serie di sbandamenti, le difficoltà di controllo che si percepivano anche da terra, quindi, l’impatto del Guimbal Cabri G2 con il terreno e la donna in preda al panico accorsa sul luogo dell’incidente per verificare le condizioni del marito e del figlio.

Mauro Endrizzi, come si legge dall’inchiesta di Ansv, ha dichiarato «di aver effettuato nella fase finale del volo un “360” sulla Val d’Adige in località Vadena, su indicazione della torre di Bolzano», probabilmente per altri voli IFR presenti in zona. A quel punto Endrizzi ha riferito di aver avvertito delle forti vibrazioni in coda e di essersi ricordato gli insegnamenti ricevuti in passato. Endrizzi senior ha quindi cercato subito di portarsi in una zona non popolata, visto che conosceva bene la località che stava sorvolando.

Poi lo schianto tra i campi. «Dall’insieme delle evidenze emerse ed analizzate – si legge ancora nell’inchiesta dell’Ansv – è apparso verosimile che l’incidente sia stato ragionevolmente innescato da una inappropriata gestione dei comandi di volo, in particolare nell’uso della pedaliera, nella parte della manovra di decelerazione a bassa velocità e bassa quota, in presenza di vento proveniente da destra». Pur essendoci delle responsabilità umane, il pilota altoatesino era in possesso delle previste qualifiche aeronautiche e dell’esperienza necessaria per operare il volo programmato.




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