Morto mentre gioca a padel, la superperizia esclude responsabilità della struttura sportiva
Morto mentre gioca a padel, la superperizia voluta dal tribunale di Lanciano conferma l’assenza di responsabilità da parte della struttura sportiva. Lo rende noto lo studio legale Ucci, procuratore della Nad srl (Rozu Padel) e del suo legale rappresentante pro temporte Niki Rositi, nel procedimento per la morte di Matteo Pasquale Stante, avvenuta tre anni fa.
Il pomeriggio del 21 ottobre 2022, alle ore 18.20, nell’impianto Rozu Padel di Lanciano gestito dalla Nad srl, aveva inizio una partita di padel tra amici, che vedeva Matteo Stante tra i giocatori. Dopo pochi minuti di gioco, il giovane avvertiva un malore, riferendo al fratello di non sentirsi bene, e si accasciava a terra. I gestori della struttura allertavano immediatamente il 118 e richiedevano l’intervento di un’ambulanza. Durante l’attesa, un operatore formato in primo soccorso tentava le manovre di rianimazione, senza esito positivo. Intorno alle 19 giungevano sul posto i sanitari, che per circa mezz’ora cercavano di rianimare il giocatore anche tramite defibrillatore, ma purtroppo Stante veniva dichiarato deceduto.
In seguito al tragico evento i familiari del defunto, nel novembre del 2024, presentavano ricorso al tribunale di Lanciano chiedendo l’avvio di un procedimento di accertamento peritale per chiarire le cause del decesso e verificare l’eventuale presenza di omissioni o comportamenti non conformi alle linee guida da parte dei sanitari, del Centro di primo livello di medicina dello sport srls, della Asl Lanciano-Chieti e della Nad srl. Nei confronti della suddetta società, i ricorrenti chiedevano di accertare se vi fosse l’obbligo di dotarsi di un defibrillatore semiautomatico (Dae) o di altri dispositivi salvavita e, in ogni caso, se fossero state prese tutte le accortezze e precauzioni necessarie atte ad evitare l’evento mortale.
Il procedimento veniva assegnato al giudice Giovanni Nappi, che fissava l’udienza per il 27 febbraio 2025 e nominava come consulente tecnico d’ufficio (Ctu) il dott. Marco Sgarbazzini di Roma, specialista medico-legale, autorizzandolo a servirsi di un collegio di esperti composto da due specialisti in cardiologia e medicina sportiva. I quesiti affidati al Ctu riguardavano la ricostruzione delle cause del decesso e la verifica di eventuali condotte dei convenuti non conformi ai criteri di diligenza e perizia professionale.

Nel costituirsi in giudizio, la Nad srl respingeva ogni addebito sottolineando come, secondo la normativa di settore l’obbligo di dotarsi di defibrillatori e dispositivi salvavita riguardasse esclusivamente associazioni e società sportive dilettantistiche o professionistiche, e non le società a responsabilità limitata come la Nad srl. Tale interpretazione era già stata confermata nel precedente procedimento penale aperto sugli stessi fatti, in cui il pubblico ministero aveva richiesto e ottenuto dal Gip l’archiviazione definitiva del processo penale a carico del titolare di Rozu, sulla base della consulenza penale del dott. Alcide Massaro, che aveva escluso qualsiasi profilo di colpa in capo a quest’ultimo.
L’inizio delle operazioni peritali veniva fissato per l’11 aprile 2025 nello studio Satis di Roma, alla presenza delle parti e dei rispettivi consulenti tecnici. In quella sede non si giungeva a una soluzione conciliativa, tanto che dopo diversi incontri e riunioni compartecipate, il collegio si riservava la stesura della superperizia. Nelle osservazioni depositate, la difesa della Nad evidenziava inoltre come, nella giornata del 21 ottobre 2022, la società avesse agito con tempestività, allertando immediatamente i soccorsi e disponendo della presenza di un operatore qualificato in primo soccorso che aveva tentato le manovre rianimatorie.
Il 22 ottobre il collegio peritale ha depositato la superperizia definitiva: le conclusioni a cui sarebbe arrivata sono che la morte di Stante sarebbe da ricondurre ad un’improvvisa aritmia fatale e che non risulterebbero condotte negligenti o violazioni normative da parte dei convenuti. Relativamente alla Nad srl, la relazione del Ctu ha definitivamente conclamato la piena correttezza dell’operato della società. “La società ed il suo ad Niki Rositi esprimono nuovamente il proprio sentito cordoglio ai familiari della vittima e, pariteticamente esprimono la propria soddisfazione per l’accertamento oggettivo della verità dei fatti – si legge in una nota – che restituisce chiarezza storica alla vicenda, a tutela della integrità professionale alla società”.
L’avvocato Alfonso Ucci e il dott. Gianmario Nicolai, difensori della Nad srl, hanno evidenziato la correttezza dell’operato del Ctu che “ha definitivamente posto la parola fine ad ogni dubbio sollevato nel corso degli anni verso l’operato della società titolare di Rozu Padel, così evidenziando l’assoluta buona fede e professionalità nella gestione di un sinistro che non sarebbe mai dovuto accadere ma di cui non hanno mai avuto alcuna colpa né diretta né indiretta”.
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