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Pasolini segna ancora. Roma lo ricorda con un quadrangolare di calcio allo Stadio dei Marmi – Calcio


Pier Paolo Pasolini amava il calcio, tanto mettere le partite della giovinezza bolognese al Prati di Caprara tra i ricordi più belli della vita. Una passione coltivata fino agli ultimi giorni della sua vita: poco più di un mese prima di quella maledetta notte di novembre, Pasolini era infatti in campo a San Benedetto del Tronto in una partita tra vecchie glorie delle Sambenedettese e Nazionale Artisti. Pasolini giocava al calcio, ma ne scriveva e ne parlava con la stessa intensità con cui realizzava film o poesie, riconoscendovi un codice estetico e sociale, un modo per raccontare l’Italia popolare, le periferie, i sogni collettivi.

PPP50: Pasolini segna ancora

A 50 anni dalla scomparsa, Roma dedicherà a Pasolini con una giornata di sport e memoria: sabato 1 novembre, allo Stadio dei Marmi “Pietro Mennea”, messo a disposizione da Sport e Salute, andrà in scena “PPP50: Pasolini segna ancora”, il quadrangolare di calcio organizzato da La Corsa di Miguel di Valerio Piccioni. L’evento è inserito all’interno delle tante iniziative realizzate dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale per ricordare il grande intellettuale friulano. La Figc fornirà i palloni ufficiali per disputare le partite.

Il ricordo di Fabio Capello

“Ricordare Pasolini attorno a un campo di calcio mi sembra la cosa più giusta – ricorda Fabio Capello -. Mi dispiace non poter partecipare ma anche per me questo è un weekend di ricordi e commemorazioni.” Capello e Pasolini si conobbero a Grado nei primi anni Settanta, tra allenamenti e partite amichevoli: “Pasolini per me è stato un amico e ricordarlo è sempre un piacere vero, mi fa tornare indietro nel tempo, alla mia gioventù da calciatore e a quegli incontri fatti di pallone, risate e cordialità. Io lo conoscevo di fama per ciò che scriveva sul Corriere della Sera, e avevo visto i suoi film. Poi, un’estate nei primi anni 70 ci incontrammo a Grado, al mare dove andavo a curarmi le ginocchia facendo i fanghi. Di persona mi fece un grande effetto per la sua straordinaria cultura di cui non però non avvertivi mai il peso: era mite, quasi timido, ma sempre molto piacevole e con un interesse viscerale per il calcio, vissuto con trasporto e attenzione. Ho sempre avuto la sensazione che Pier Paolo guardasse al calcio come alla vita: con passione, curiosità e profondità. Era un’ala sinistra di livello, grande corsa in velocità e dribbling guizzante. Era tifoso del Bologna e gli piaceva fare il doppio passo alla Biavati. Fu lui che ad un certo punto mi chiamò a giocare in quella nazionale degli attori che aveva fondato e di cui aveva il pallino. C’erano Ninetto Davoli, Franco Citti, Franco Interlenghi, Raf Vallone che era stato giocatore del Torino. Una volta con noi giocò persino Gigi Riva, un altro che veniva a farsi le sabbiature a Grado. Facevamo le partite e poi si andava a mangiare e a bere Collio bianco. Erano bei tempi, e non lo dico tanto per dire. Il calcio faceva da collante ma si parlava di tante cose con apertura e tranquillità, c’era un bel confronto e Pasolini era l’anima di quegli incontri: Pier Paolo aveva una personalità strepitosa, sapeva trascinare gli altri, dentro e fuori dal campo”.

Il ricordo del Bologna

“Nel cinquantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini vorrei che anche il Bologna FC fosse idealmente presente allo Stadio dei Marmi per il quadrangolare “PPP50″, perché Pasolini ha avuto un legame forte con la città di Bologna e con la squadra di calcio che la rappresenta. Negli anni della formazione, prima al Liceo Galvani e poi alla Facoltà di Lettere dell’Università, Pasolini ha coltivato la sua grande passione per il calcio. È celebre un passo in cui Pasolini ricordava i pomeriggi passati a giocare a pallone ai Prati di Caprara, considerati i più belli della sua vita”, dice Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna. “Il Bologna era la squadra del cuore: «Non ho mai visto niente di più bello degli scambi tra Biavati e Sansone – scriveva – che domeniche allo stadio Comunale!». Per questo ci sembra opportuno ricordare, a cinquant’anni dalla sua tragica scomparsa, non solo il grande intellettuale, ma anche l’appassionato di calcio e il tifoso. Che voglio immaginare anche oggi sarebbe orgoglioso del suo Bologna”.

La giornata

A condurre e raccontare la manifestazione saranno Andrea Vianello e Marino Sinibaldi, due figure di riferimento del giornalismo e della cultura italiana. Insieme a loro, la scrittrice Arianna Farinelli, nata e cresciuta nelle stesse periferie raccontate da Pasolini, proporrà una sua riflessione sulle parole del poeta. Presenti anche Francesco Repice, la voce del calcio di Radio Rai, e Riccardo Cucchi, storico radiocronista e già conduttore di Tutto il calcio minuto per minuto. Tra gli ospiti speciali, una leggenda del calcio italiano e mondiale: Marco Tardelli.

Le squadre in campo

Alle 9.00 l’esibizione delle scuole calcio giovanili (Esquilino Football Club, Roma 6, Pigneto Team, Villa Gordiani), poi alle 10.30 il calcio d’inizio del quadrangolare.

In campo la Nazionale Attori – fondata da Pasolini e Ninetto Davoli, con Matteo Garrone tra i partecipanti –, l’Osvaldo Soriano International Football Club (la nazionale degli scrittori), la Nazionale Giornalisti e il Campidoglio Football club, allenato per l’occasione da Ubaldo Righetti, ex difensore della Roma, consigliere comunale.


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