Halloween, cinque curiosità sulla notte di Ognissanti
Nonostante abbia origini celtiche e scozzesi, la festa di Halloween si è intrecciata saldamente alla cultura degli Stati Uniti d’America, diventandone quasi un simbolo. Solo negli ultimi anni, questa festività macabra legata alla notte di Ognissanti, ha spopolato anche in Italia. Sono sempre di più i bambini che bussano alle porte dei vicini chiedendo “dolcezzo o scherzetto?”, si moltiplicano le feste a tema su tutto il territorio e c’è una corsa a perdifiato sia per le migliori decorazioni che per i costumi più adatti alla Notte delle Streghe, coi social media pieni di tutorial su come realizzare sangue finto o ferite artistiche.
Perché si chiama Halloween?
Non tutti sanno che la parola Halloween deriva dalla frase inglese All Hallows Eve, che non significa altro che Vigilia di Ognissanti. La formula, nel corso degli anni, muta in un più generico All Hallows Even, che nel diciottesimo secolo si contrae definitivamente nell’unica parola che pronunciamo tutti oggi: Halloween.
La fobia di Halloween
Sebbene in America Halloween abbia più che altro le fattezze del nostro Carnevale, dove la componente spaventosa si mischia a quella divertente e festosa, nel Bel Paese Halloween ha una connotazione legata quasi esclusivamente al mondo dell’orrore. Quello che non tutti sanno è che esiste una vera propria fobia di Halloween. Si tratta della Samhainofobia, che deve il suo nome all’originale festa pagana di Samhain. Secondo quanto scrive Forbes, non si tratta di un semplice sentimento di disgusto nei confronti di Halloween, ma di una vera e propria fobia riconosciuta a livello diagnostico, che spesso si lega ad altre paure, come quelle per i fantasmi, le streghe o il buio. Chi soffre di questo disturbo riconosce razionalmente che si tratta di una paura individuale e crede alle rassicurazioni degli altri sul fatto che non esista un pericolo effettivo, ma nonostante questo, all’avvicinarsi della festa può cadere in uno stato di terrore puro.
La storia di Jack O’Lantern
Come è universalmente risaputo, uno dei simboli più potenti di Halloween è la zucca illuminata dall’interno che, a sua volta, è legata al personaggio di Jack O’Lantern. L’origine del mito risale all’Irlanda rurale, all’inizio del diciassettesimo secolo. Si trattava di un contadino, conosciuto anche con il nome di Stingy Jack, dedito all’alcol che, incontrando il diavolo durante una notte cupa, riuscì a imbrogliarlo. Secondo la leggenda, in cambio della sua anima, il diavolo accettò di trasformarsi in oggetti come monete o mele, finendo prigioniero dell’anima che voleva sconfiggere. Con astuzia, Jack diede al diavolo la libertà in cambio della promessa di non prendere la sua anima. E così andò avanti per molti anni, finché il diavolo non arrivò a chiedere pegno per tutto quello che aveva subito: trasformò quindi Jack in un’anima tormentata, costretta a calpestare il mondo in eterno, con la forma di un’unica fiaccola a far luce. Il termine Jack O’Lantern viene spesso associato al fenomeno spaventoso del fuoco fatuo, ma in generale indica quell’anima errante che mise una zucca intorno al fuoco, diventando così il simbolo di Halloween.
Halloween era anche una festa dell’amore?
Tra tutti gli elementi che compongono le tradizioni di Halloween difficilmente si sarebbe potuto immaginare che la festa di Ognissanti fosse anche legata a rituali d’amore. Tuttavia, come si legge su History, la Notte delle Streghe veniva considerata un momento propizio per interrogare gli spiriti sul futuro. Proprio perché, comunemente, si crede che durante la notte il velo tra il mondo terreno e quello spirituale si assottigli, durante la notte di Halloween molte donne del diciottesimo secolo svolgevano un rituale nella speranza di identificare il futuro marito. Il rituale consisteva nel mangiare una mela e poi gettare la buccia finemente tagliata alle proprie spalle. Questa, cadendo, avrebbe dovuto assumere la forma dell’iniziale del nome del futuro sposo.
L’inno di Halloween
Nel 1962 nelle radio di tutto il mondo cominciò a passare il brano Monster Mash, realizzato da Bobby Pickett. Nel testo del brano appaiono i personaggi dell’orrore, come Dracula, l’Uomo lupo, gli zombie. Tutti impegnati a fare una sorta di festa dell’orrore in un castello diroccato.
Secondo la censura della BBC di quegli anni il brano era considerato troppo morboso e per questo fu bandito dal Regno Unito fino al 1973, quando venne reintegrato insieme agli altri festeggiamenti per Halloween, di cui nel frattempo la canzone era diventata il simbolo.
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