“Senza agricoltori il destino dell’ambiente è segnato” – Torino Oggi

“Gli agricoltori sono gli interlocutori naturali di chi vuole promuovere un’azione concreta di conservazione della natura e di tutela del bene comune, di cura e manutenzione del territorio, perché è quello che gli agricoltori fanno da sempre”.
Così Gabriele Carenini, presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, è intervenuto oggi al Forum “Agroecologia e biodiversità”, ospitato al Centro Studi Sereno Regis di Torino.
Carenini ha sottolineato come “l’agricoltura, sia essa biologica che convenzionale, rappresenti un presidio insostituibile per la tutela dell’ambiente in modo concreto e tangibile”. Ha inoltre ribadito l’importanza di garantire redditi adeguati agli agricoltori, affinché possano continuare a presidiare e gestire il territorio: “Laddove viene a mancare la sostenibilità economica delle aziende agricole, il destino dell’ambiente è segnato, condannato all’abbandono e al degrado“.
Nel corso del Forum si è svolta la tavola rotonda “Il futuro del biologico in Piemonte”, moderata da Sergio Capelli, direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, con la partecipazione di rappresentanti del mondo agricolo, della ricerca e delle istituzioni. Al centro del dibattito, le prospettive di sviluppo dell’agricoltura biologica e agroecologica nella regione e le sinergie tra filiere produttive, innovazione e tutela della biodiversità.
Durante l’evento è stato inoltre presentato il progetto europeo Life NatConnect 2030, dedicato alla promozione di nuove azioni di custodia del territorio e di partecipazione attiva alla conservazione della biodiversità, insieme ai risultati del progetto Life Orchids, concluso nel 2023. Quest’ultimo, cofinanziato dall’Unione Europea, ha portato al ripristino delle praterie e alla reintroduzione di orchidee spontanee nelle aree protette del Po piemontese e nel Parco di Portofino, attraverso interventi di sfalcio, rimozione di specie invasive e gestione sostenibile degli habitat.
Carenini ha infine ricordato come le azioni sostenute dai progetti presentati “siano già parte integrante del lavoro quotidiano dell’agricoltore, che da sempre si prende cura del territorio e della sua biodiversità”: “Ogni giorno -ha spiegato -, gli agricoltori mettono in pratica ciò che molti progetti di tutela ambientale cercano di promuovere: manteniamo vivi i prati e i pascoli, contrastiamo l’avanzata del degrado, gestiamo in modo sostenibile l’acqua e il suolo, preserviamo le siepi, i fossi e le aree naturali che fanno parte del mosaico agricolo. Tutto questo è biodiversità concreta, vissuta e curata sul campo. Per questo è essenziale che il nostro lavoro sia riconosciuto e valorizzato: senza agricoltori attivi e sostenuti, non può esserci un futuro di equilibrio tra uomo e ambiente”.




