Friuli Venezia Giulia

Ausonia, Italia Nostra ristampa il saggio. ‘Pilastri con deterioramento del calcestruzzo’

30.10.2025 – 07.01 – Quale futuro per gli stabilimenti balneari ‘Ausonia’? In attesa dello ‘sblocco’ della nomina del presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, ricordiamo infatti come lo storico ‘bagno’ sia competenza dell’ente portuale e non del comune, le associazioni dei cittadini cercano di mantenere ‘viva’ l’attenzione sugli stabilimenti. Rientra in quest’azione e rappresenta anche un tentativo di ‘fare il punto’ sulla situazione del recupero la ripubblicazione del libro di Antonella CaroliGli stabilimenti balneari Ausonia‘ (Campanotto Editore, 2025) ad opera della sezione di Trieste dell’associazione Italia Nostra. La presentazione è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 29 settembre, nella sede dell’associazione triestina, nella Sottostazione Elettrica di Riconversione.

Il volume, pubblicato a suo tempo nel 1996, rimane infatti l’unico saggio scientifico sulla storia e l’architettura dell’Ausonia; e le tante foto che corredano il volume fanno comprendere l’entità dei danni inferta agli stabilimenti con le mareggiate del 2019 e in particolare del 2022-23. In attesa che il porto si (s)muova, si cerca allora di tenere alta l’attenzione su un bene storico che, lo ricordiamo, è vincolato.

Ausonia, architettura cubista?
“Oggi ricorre l’anniversario della nascita dell’associazione Italia Nostra” ha ricordato la presidente della sezione di Trieste, ex nazionale, Antonella Caroli. “Il 29 ottobre 1955 nasceva Italia Nostra e nel 1962 una delle sezioni più antiche, ovvero quella di Trieste, protagonista di numerosi salvataggi, tra cui nel 1991 Città vecchia. L’Ausonia è un prototipo internazionale degli anni Trenta degli stabilimenti balneari”.
“La cosa importante non è il libro in sé, ma riportare l’attenzione sull’Ausonia e il suo stato che purtroppo non è buono” ha rimarcato Caroli.
Ripercorrendo brevemente la storia dell’Ausonia, Caroli ha ricordato che qui “è stato utilizzato il prototipo del cemento vibrato che condensava il cemento onde renderlo più resistente”. Inoltre “questo è uno dei pochi esempi di ‘pilotis’ a Trieste”, oltre ad avere “elementi orizzontali esaltati dall’architettura cubista”.
Occorre osservare, a proposito del recupero, che occorrerà aspettare non solo il nuovo presidente, ma anche “il nuovo soprintendente“. Molto pertanto potrebbe cambiare.

Le esplorazioni di Torlo
L’architetto Enrico Torlo si è presentato invece quale “amante del mare sopra e sotto”, essendo un istruttore subacqueo che, grazie all’associazione Mare Nord Est, da due anni esplora con diversi gruppi le profondità sottomarine degli stabilimenti Ausonia.
Anche Torlo ha sottolineato il valore dei piloti grazie a cui “la terra ferma non esiste, ma appare solo rialzata, aerea persino”. L’architettura ‘ausoniana’ trova continui riscontri nella Venezia Giulia, ad esempio presso il Liceo Dante, l’Idroscalo, l’ex Casa del Fascio (Questura), Torviscosa e la stazione ferroviaria di Redipuglia.
Tuttavia “dal punto di vista subacqueo i pilastri sono mangiati, rigonfiati, con un deterioramento del calcestruzzo“. Le foto erano in tal senso eloquenti e trasmettevano un senso di allarme: alcuni pilotis sembravano in procinto di crollare.
Col tempo “si sono formate mini scogliere alla base dei pilotis, con una notevole biodiversità, facilitata dal divieto di pesca” ha spiegato Torlo. “Abbiamo contato 11 specie marine ‘sotto’ l’Ausonia”.
Sotto il profilo invece culturale, ha ricordato Torlo, “l’Ausonia ha ospitato Miss Italia ed è stata tra i primi stabilimenti in assoluto per l’elioterapia”.

La raccolta firme
La presidente di Ceresdonne Lucia Starace Cattonaro ha invece riepilogato il lungo iter degli ultimi anni, volto al recupero dell’Ausonia e della sua piscina: era stato infatti formato un gruppo di cittadini che, dal 2022, aveva dato il via a una raccolta firme su Change.org tutt’oggi in corso e con 1500/2000 aderenti in totale.
L’Authority, prima dell’attuale debacle sul nuovo presidente, aveva aperto alla possibilità di un recupero col 40% di fondi dalla Regione FVG e inserendosi anche nl filone dei progetti di rigenerazione urbana.

La conferenza è stata corredata da due interessanti divagazioni: la dott. ssa Marilì Cammarata ha mostrato una collezione di foto dell’Ausonia del 1952, scattate dal Rettore dell’Università di Trieste; e Chiaretta Spangaro ha dedicato un commosso ricordo agli olimpionici che, proprio nella piscina ora diroccata dell’Ausonia, hanno mosso le prime bracciate.

[z.s.]




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