Scienza e tecnologia

PayPal entra in ChatGPT: dal prossimo anno compreremo in chat, e le azioni volano +14%

PayPal vola in borsa con un +14% in premarket, dopo l’accordo con OpenAI per portare il portafoglio nell’app ChatGPT. La società ha confermato un’integrazione che interessa acquirenti e venditori, ma restano aspetti operativi da chiarire con il lancio atteso nel prossimo anno.

Che cosa prevede l’accordo e come funzionerà in ChatGPT

Con l’integrazione di PayPal direttamente in ChatGPT, a partire dal prossimo anno, acquirenti e venditori potranno completare acquisti e vendite nella stessa interfaccia.

Gli utenti vedranno un pulsante Compra con PayPal all’interno di ChatGPT, con un flusso di checkout sicuro. Il CEO Alex Chriss ha richiamato la base di centinaia di milioni di titolari del portafoglio e l’importanza della verifica di consumatori e merchant per ridurre il rischio di frode.

I pagamenti potranno attingere da conto bancario collegato, carte di credito o saldo PayPal, secondo quanto condiviso. Rimangono sempre in atto tutte le tutele che hanno reso famoso PayPal, come protezione acquirenti, tracciamento pacchi e risoluzione delle controversie, aspetti che spostano l’attenzione oltre la sola esecuzione della transazione.

Per i venditori, PayPal gestirà merchant routing, validazione dei pagamenti e altre componenti di back end del processamento. Questo significa che i singoli venditori non dovranno stipulare accordi diretti con OpenAI per operare dentro ChatGPT.

L’integrazione prevede che l’inventario possa essere visibile su ChatGPT, così da abilitare il percorso dalla scoperta del prodotto al pagamento.

Personal (AI) shopper in arrivo?

OpenAI sta ampliando l’uso di ChatGPT per l’e-commerce, dopo aver annunciato la possibilità di acquisto da merchant Shopify e Etsy e un accordo nel retail con Walmart. L’azienda fa leva su oltre 700 milioni di utenti settimanali, con un modello simile a un personal shopper basato su intelligenza artificiale.

PayPal punta a essere l’infrastruttura di pagamento per questa fase di commercio agentico, come indicano gli accordi recenti simili anche con Google e con la società di IA Perplexity.

Se Amazon debba tremare o meno lo scopriremo tra qualche tempo, ma per il momento considerateci un po’ scettici circa l’idea di una IA che acquista al posto nostro.

Quando ci sono di mezzo i soldi, gli utenti vorranno probabilmente avere un controllo molto più completo di quello che pretenderebbero in altri contesti. Fermo restando che per operazioni abitudinarie, come la lista della spesa, potrebbe essere una grande comodità, per il resto degli acquisti sarà necessario probabilmente molto più tempo. Lietissimi poi di essere smentiti dall’altissima efficienza di questi sistemi.


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