Rider con permesso provvisorio licenziati: Cgil e questura insieme per far cambiare idea a Deliveroo

Sul caso dei rider licenziati perché in possesso di un permesso di soggiorno solo cartaceo, ovvero quello temporaneo, la Cgil di Torino va avanti. Nei prossimi giorni invierà una pec a Deliveroo mettendo in “copia conoscenza” prefettura e questura, e diffidando la piattaforma del food delivery dal continuare a lasciare a casa lavoratori stranieri anche se in possesso di un documento dal valore legale. A quel punto, la questura risponderà alla mail confermando, con un’altra pec e dunque con valore legale, che il documento è valido.
Si è chiuso con questo accordo l’incontro avvenuto ieri in prefettura per discutere di quanto sta succedendo a Torino nel mondo del delivery e non solo. “Con questo supporto speriamo di tutelare i lavoratori”, dice Elena Ferro, della segreteria della Camera del Lavoro. “L’incontro è andato molto bene”, aggiunge Danilo Bonucci, numero uno del Nidil Cgil che segue i rider a partita Iva, e che ha già assistitot dieci lavoratori estromessi dai turni da un momento all’altro per questo motivo.
Il timore del sindacato è che Deliveroo usi il permesso di soggiorno cartaceo come scusa per mandare via i lavoratori nei momenti in cui il mercato è meno effervescente. “Vengono eliminati i più fragili, quelli che rendono meno”, spiegava Enrico Francia, anche lui rider e delegato sindacale. La risposta stessa della piattaforma alle richieste pressanti della Cgil lascia dubbi: “Il permesso cartaceo può essere falsificato con facilità”, si erano sentiti rispondere i sindacalisti che avevano aperto un tavolo con i rappresentanti della società di consegne a domicilio.
Così, dopo diversi tentativi infruttuosi di far rientrare nel giro i rider stranieri, Nidil e Camera del Lavoro hanno chiesto aiuto al prefetto. Nei prossimi giorni la pec sarà inviata e poi non resterà che attendere la prossima mossa di Deliveroo.
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