«Raffica di colpi contro di noi. Stavamo rischiando la vita, ho sparato contro i banditi»
PORTO RECANATI «Abbiamo visto delle scintille, ci stavano sparando addosso. In pochi istanti, il nostro blindato, quello della scorta, è stato raggiunto da una raffica di colpi. Allora ho detto al collega accanto a me “non dobbiamo morire adesso” e ho sparato». È il racconto choc della guardia giurata che ha risposto al fuoco nell’assalto armato ai due furgoni portavalori avvenuto lunedì lungo la A14 tra le uscite di Loreto-Porto Recanati e Civitanova, sulla corsia Sud.

Il terrore
«Sembrava non finire mai, come una scossa di terremoto – racconta il 50enne dipendente della Mondialpol -, un’esperienza terribile.
Non mi era mai successo nulla di simile in 31 anni di servizio. So che il rischio fa parte di questo mestiere, ma non ho alcuna intenzione di morire da eroe, così ho pensato alla mia famiglia e ho risposto all’attacco: ho mirato dalle bocchette di fuoco presenti nell’abitacolo del blindato, se fossimo usciti saremmo morti». In quell’inferno assurdo la guardia giurata si è trovata di fronte uno dei banditi armati di kalashikov : il 56enne Savino Costantino.
«Indossava una tuta bianca come quella della Scientifica e una maschera del film “V per Vendetta” (dove il protagonista portava una maschera conosciuta come Anonymous, ndr) – racconta ancora la guardia giurata –. Poco dopo ho saputo che la Maserati con cui erano arrivati alcuni dei malviventi era piena di benzina». L’addetto della Mondialpol ha consegnato la sua pistola all’autorità giudiziaria, un atto dovuto, e tornando a casa ha abbracciato la sua famiglia: «Sono fortunato, non un eroe. Potevo non tornare, come successo nel 2001 al mio collega Alessandro Silenzi, ucciso con un colpo di arma da fuoco sparato da un rapinatore durante un colpo alle Poste centrali di San Benedetto del Tronto. Per 300 milioni di lire lo hanno ammazzato davanti ai miei occhi. Non lo dimenticherò mai».
La società
I vertici di Vedetta2/Mondialpol, dal quartier generale di Jesi, che ha competenza giurisdizionale per il centro Italia, sottolineano che «l’assalto in A14 è miseramente fallito e tre malviventi sono stati arrestati. È frutto anche della preparazione e dell’addestramento dei nostri uomini, e della prontezza della centrale operativa che ha fatto scattare due allarmi antirapina. Tra gli elementi decisivi il sistema di protezione dei mezzi. Il blindato principale e quello di scorta sono stati bloccati direttamente dalla centrale, che ha attivato il sistema di protezione passiva con schiumogeni “spumablock” dentro la cassaforte, che serve a rendere inutilizzabili le banconote e agisce in un tempo davvero minimo».
I blindati, mezzi corazzati del peso superiore ai 35 quintali, hanno resistito perfino all’esplosivo. «Il boato lo ha alzato di mezzo metro da terra, ma nonostante ciò il blindato ha retto. Vedetta2/Mondialpol investe molto in sicurezza, con sistemi che rendono davvero difficile raggiungere il denaro».




