Piemonte

Energia made in Piemonte dall’idroelettrico l’assist low cost per l’industria


La prima gara sarà avviata dalla Regione entro un paio di mesi, riguarda l’impianto Iren di San Mauro, lungo il Po. Ma ce ne sono altre sei pronte a partire, per altrettante centrali in Valle Orco, tutte gestite da Iren. Verranno bandite nel 2026. Obiettivo: regionalizzare le concessioni idroelettriche e ottenere una quota di energia a costo calmierato, con cui la giunta intende attrarre le imprese e destinare una fetta al fabbisogno delle case Atc, per abbassare le spese. Se ne parla da anni ma stavolta sembra la volta buona, tanto che l’argomento è stato trattato ieri mattina da Alberto Cirio durante l’incontro avuto con l’amministratore delegato di Stellantis Antonio Filosa (che successivamente ha visto il sindaco Stefano Lo Russo). Proprio la messa a disposizione di Stellantis di energia a prezzi concorrenziali rispetto ad altri paesi europei è uno dei punti dell’intesa raggiunta nel 2022 dall’azienda con gli enti locali torinesi.

Ma è un tassello di un progetto più ampio per attirare investimenti offrendo energia a basso costo, «potremo metterla a servizio di chi investe o rilancia le proprie produzioni industriali in Piemonte» ha spiegato il governatore. L’operazione sfrutta una possibilità offerta dal decreto semplificazioni del 2019, fissata poi l’anno successivo da una legge regionale. L’idea è di mettere a gara tutte le 67 grandi concessioni idroelettriche inserendo nei bandi il vincolo di fornire una parte dell’energia prodotta alla Regione, che sceglie poi dove destinarla. Gli anni di ritardo nella partenza del progetto sono dovuti a ricorsi, scontri, trattative con le società del settore. «Ma ora siamo pronti» assicura l’assessore all’Energia Matteo Marnati. Con Iren si è trovato un modo, «le gare avranno la formula del partenariato pubblico-privato, i bandi li sta preparando Scr, la società di committenza regionale» spiega Marnati. Il gestore avrà diritto a fare un’offerta, altri eventuali concorrenti la possibilità di pareggiarla o superarla. Con altre società invece il confronto è ancora in corso, c’è Edison ad esempio, c’è Enel che nel 2029 vedrà la scadenza delle sue concessioni. È previsto poi un secondo passaggio, una legge che dovrebbe approdare nei prossimi mesi in Consiglio regionale in cui sarà definito l’uso del pacchetto energetico in mano al Grattacielo: Cirio vuole appunto dirottarlo alle aziende e alle case popolari.

I due incontri di presidente e sindaco con l’ad Filosa, al Grattacielo e a Palazzo Civico, sono serviti a fare il punto sulla strategia Stellantis. Il manager, in carica da giugno, ha confermato l’assunzione di 400 addetti a Mirafiori a sostegno dello sviluppo della Fiat 500 ibrida (che sarà prodotta dal 25 novembre), con l’avvio del secondo turno a partire da febbraio, e ha ribadito la centralità di Torino all’interno del gruppo, con la riapertura entro il 2027 della storica palazzina uffici. Si è discusso molto anche di Europa. Filosa, che nei giorni scorsi ha chiesto anche il sostegno dei sindacati, sollecita una revisione delle regole europee che dal 2035 prevedono, per le auto nuove, la sola vendita dell’elettrico.

«Finalmente abbiamo parlato in italiano, questa è la prima grande diversità rispetto al passato» commenta Cirio. «Non perché non vogliamo parlare inglese – aggiunge -. Ma perché abbiamo parlato con persone che conoscono bene il radicamento territoriale di Stellantis». Per il governatore, che insiste molto sulla tutela della filiera, è «l’avvio di nuova stagione nei rapporti con l’azienda» ed è quasi superfluo dire che dalla Regione arriva condivisione delle istanze verso Bruxelles. «Siamo contrari a qualsiasi approccio ideologico per lasciare il posto a un intelligente pragmatismo che ci permetta di superare la scadenza del 2035» aggiunge Cirio, che è capo delegazione italiana al Comitato delle regioni.

Sul tema anche il sindaco Lo Russo apre. «Bisogna giocare in maniera unitaria con pragmatismo e lungimiranza» sostiene, parlando di «correggere la rotta ma senza invertire la direzione» e rivendicando l’esigenza di mantenere «la competitività dell’industria automobilistica anche a salvaguardia dei livelli occupazionali ma senza demolire completamente le politiche di transizione ecologica». «Questo incontro ha gettato le basi per un dialogo costruttivo di Stellantis con le istituzioni locali» sottolinea il sindaco. «Abbiamo evidenziato l’attenzione che la Città rivolge alla tutela dell’occupazione e alla valorizzazione dell’industria torinese – aggiunge -. L’annuncio delle assunzioni a Mirafiori è un primo segnale positivo ma auspichiamo che possa inserirsi in una nuova strategia industriale di Stellantis, chiara, ambiziosa e rispettosa delle professionalità e delle eccellenze che il nostro territorio offre».


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