Caro vecchio multiplayer in split-screen, non sai quanto ci manchi
Oggi quando si pensa al multiplayer è inevitabile associarlo ad Internet: ormai per sfidarsi o per cooperare assieme ad amici ed altri giocatori è praticamente indispensabile connettersi online, una pratica ormai consolidata da tantissimi anni e che ha preso il posto di una tradizione ormai sempre più dimenticata: lo split-screen.
Un tempo infatti il gioco in rete era un concetto sconosciuto, e pure quando Internet ha iniziato a prendere piede in ambito videoludico attorno la metà degli anni 2000 era ancora agli albori, ben lontano dalla stabilità e dalle possibilità odierne. Ma per gli appassionati dell’epoca non era affatto un problema: che si trattasse di sfidare gli amici oppure giocare assieme a loro per portare a termine un’avventura, lo schermo condiviso era la soluzione ad ogni problema. E soprattutto era fonte di partite indimenticabili e momenti memorabili con i propri cari.
C’è chi è cresciuto con il multiplayer competitivo a 4 giocatori di un classico leggendario come GoldenEye 007 per Nintendo 64, che deve parte della sua fama proprio alla componente multigiocatore divenuta iconica e un esempio per ogni sviluppatore in giro per il mondo.
Per non parlare poi di serie come Halo e Gears of War che invece hanno fatto dello split-screen in cooperativa uno dei loro marchi di fabbrica e permettendo ai loro singoli giochi di raggiungere vette di coinvolgimento con le loro epiche campagne che non si raggiungevano con la stessa identica forza giocando in solitaria. Quanto era bello giocare assieme agli amici o ad un parente seduti comodamente sul divano di casa propria, circondati magari da patatine, merendine e bevande di ogni tipo in modo così da rendere il tutto ancora più speciale.
Oggi tutto questo non c’è più, o quantomeno è diventato sempre più raro nell’attuale panorama videoludico. Sviluppare oggi uno split-screen richiede a molti sviluppatori compromessi tecnici difficili da gestire, e con l’online che ha preso definitivamente il sopravvento in molti neanche più si ricordano cosa significava ritrovarsi tutti assieme a casa di qualcuno per dare vita a partite indimenticabili. Anzi, molto probabilmente le generazioni più giovani neanche hanno mai vissuto una simile esperienza. Chiaro, anche giocare in rete garantisce comunque partite memorabili e momenti di assoluto divertimento con i proprio amici sparsi per la città, per il paese oppure per il mondo, ma per quanto comoda una chat vocale non restituisce le stesse emozioni del multiplayer di una volta.
Nonostante i suoi gloriosi tempi passati siano lontani, è al tempo stesso vero che lo split-screen continua comunque ad avere un suo piccolo spazio nell’attuale panorama videoludico e, anzi, ci sono stati giochi che hanno fatto di questa caratteristica il loro elemento cardine. Basti anche solo pensare ai giochi di Hazelight Studios, che si possono fare unicamente in multiplayer: un’opera come It Takes Two è talmente geniale che non ha nulla da invidiare ai single player più blasonati, e che dire invece dell’immenso Split Fiction subito impostosi come uno dei migliori titoli di tutto il 2025?
Qualche grande esempio, dunque, c’è ancora oggi. Ma di certo chi ha avuto modo di vivere appieno quell’epoca in cui i multiplayer era sinonimo di pomeriggi, serate e weekend passati tutti assieme attorno a una console, si è goduto un modo di intendere i videogiochi multiplayer magico ed inimitabile, un’usanza che purtroppo oggi è più legata a un fattore nostalgia e che non ha più lo spazio che meriterebbe.
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