Sardegna

Nuoro. Protesta a Monte Gurtei: palazzine comunali ostaggio di ritardi e miasmi


NUORO Tetti scoperti, condotte fognarie a cielo aperto e appartamenti invasi dai miasmi. È un quadro di grave disagio quello emerso dall’accesa assemblea che si è tenuta ieri nel salone parrocchiale della chiesa di San Paolo, dove gli abitanti delle sedici palazzine di proprietà comunale nel quartiere Monte Gurtei si sono confrontati con l’amministrazione. Al tavolo erano presenti il sindaco Emiliano Fenu, l’assessora ai lavori pubblici Giulia Corda e l’architetto Russo, direttore dei lavori.

Un momento dell'incontro a Monte Gurtei (foto Nieddu)

Un momento dell’incontro a Monte Gurtei (foto Nieddu)

IL PROGETTO – Il progetto, datato 2022 e finanziato con fondi PNRR, prevede la ristrutturazione e l’adeguamento delle palazzine, che ospitano cinquantasei famiglie. L’appalto è stato vinto da un’impresa siciliana. I cittadini hanno lamentato ritardi cronici nell’esecuzione, che sta creando problemi insostenibili: dalle infiltrazioni dovute ai tetti lasciati scoperti, ai gravi disagi causati dalle condotte fognarie non ultimate. «Sentiamo i miasmi negli appartamenti» hanno tuonato gli abitanti, che hanno anche segnalato che la realizzazione dei vani per i nuovi ascensori ha creato ambienti bui e senza luce naturale in alcune unità abitative, oltre alla totale mancanza di infissi nelle finestre delle scale.

La critica principale dei residenti si è concentrata sulla strategia adottata: «I lavori si potevano eseguire e terminare palazzina per palazzina, anziché intervenire contemporaneamente su tutte e sedici, come è avvenuto, moltiplicando i disagi», ha obiettato un residente. A questo si aggiunge la discontinuità dell’impresa che, dopo un primo periodo di attività intensa (anche il sabato e la domenica), ora interrompe l’opera per seguire altri cantieri in Sardegna.

I FONDI PNRR E IMPREVISTI – Dopo gli interventi degli abitanti, l’architetto Russo ha illustrato le specificità del progetto, che prevede il rifacimento dei tetti con lastre di alluminio, l’eliminazione delle barriere architettoniche e una variante che ha ridotto i vani ascensore da due a uno. L’architetto ha anche citato gli imprevisti incontrati, come la necessità di ricostruire intere condotte fognarie perché i pozzetti originali erano stati asfaltati e non erano facilmente individuabili.

L’assessora Corda ha poi inquadrato il problema nella cornice burocratica: ha spiegato le diverse fasi del progetto (preliminare, definitivo ed esecutivo) e ha precisato che l’attuale giunta si è trovata il progetto nella fase di realizzazione. Ha ribadito un punto cruciale: «Questo progetto non si può modificare perché è realizzato con i fondi del PNRR». L’assessora si è comunque impegnata a interloquire con l’impresa per una rapida conclusione dei lavori, ammettendo che nel progetto iniziale non era stata prevista la mappatura delle fogne.
Critiche al progetto sono arrivate anche dalla consigliera Lisetta Bidoni, la quale ha sottolineato l’urgenza di tutelare gli abitanti, soprattutto disabili e anziani, i cui appartamenti hanno ora «quattro ambienti bui».
In conclusione, il sindaco Fenu ha espresso l’impegno dell’Amministrazione a fare in modo che i disagi creati siano risolti al più presto. Nonostante le delucidazioni tecniche, i cittadini presenti hanno lasciato l’assemblea manifestando la loro insoddisfazione per lo stato attuale dei lavori.


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