Stranezze di città, ritratto di una donna con la sua gellaba e il suo hijab
Un murale vicino alla “distrutta” piazza dell’Acquedotto Alessandrino e alle due “residue” arcate dell’omonimo Acquedotto.
E’ vicinissimo agli “strapieni” cassonetti dell’immondizia sulla salita di via degli Olmi, ed è di fronte a quel tratto di Acquedotto Alessandrino senza arcate.
Non è visibile a chi transita in macchina nel senso unico di via degli Olmi. E’ visibile camminando in discesa per la stessa via e in direzione di via delle Fragole, è all’angolo tra via degli Olmi e via dell’Uva.
Un’opera da tempo presente nel quartiere Alessandrino, ma l’ombra dell’abitudine non me l’ha fatta notare prima.
E’ una giovane donna araba dai capelli scuri al vento, con la gellaba (tunica tradizionale del Maghreb) e l’hijab (velo che copre la testa, il collo e le spalle).
Il murale ha la firma distintiva di Maupal (Mauro Pallotta), street artist romano, manina nera e la X bianca sopra il palmo.
L’artista ha realizzato altri murales:
il “Super Pope”in via Plauto nel quartiere Borgo Pio, rappresentante Papa Bergoglio in posa da super eroe;
il “ San Pietro delle Periferie” sulla facciata della parrocchia S. Maria Causa Nostrae Laetitiae, nel cuore del Villaggio Breda, dedicato a Leone XIV;
“la lupa capitolina che si morde la coda perché non può (o non vuole) più permettersi il latte per i suoi piccoli. I gemelli Romolo e Remo sono costretti ad allontanarsi da Roma ed inseguire un futuro altrove”, in via dei Quintili 148 nel quartiere Quadraro;
“la giovane donna con la candela accesa”, ora c’e’ manina nera e la X bianca sopra il palmo, che è sul muro perimetrale della Chiesa Dio Padre Misericordioso nel quartiere Tor Tre Teste.
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