Umbria

Sempre più amici comprano casa insieme


A oltre un secolo e mezzo dalle prime esperienze nate nell’Ottocento, le cooperative di abitazione tornano al centro dell’attenzione. In un mercato immobiliare segnato da prezzi in costante crescita e mutui sempre più difficili da ottenere, il modello cooperativo, fondato sul principio del mutualismo, si propone oggi come una delle risposte più curiose alla difficoltà di accesso alla casa per le nuove generazioni.

Nel podcast «Oltre le mura», promosso da Legacoop Abitanti con la partecipazione del presidente Luca Lorenzini, esperti e rappresentanti di cooperative storiche come Dozza, Uniabita, Risanamento e Abitare hanno ripercorso l’evoluzione di un sistema che, dalle radici del movimento operaio, ha attraversato oltre centocinquant’anni di trasformazioni economiche e sociali. Alla base resta immutata l’idea di una gestione condivisa delle risorse e di un accesso alla casa svincolato dalla logica speculativa del mercato.

Negli ultimi anni, soprattutto nelle grandi città del Nord e del Centro, da Milano a Bologna, si è registrato un rinnovato interesse per la formula cooperativa anche tra i più giovani. Gruppi di under 35 scelgono di unirsi per affrontare insieme l’acquisto o la costruzione di un’abitazione. Invece del mutuo individuale, si sottoscrivono quote sociali che permettono di suddividere spese e responsabilità, con canoni o prezzi calmierati. Un approccio che, oltre a ridurre i costi, favorisce una partecipazione diretta alla gestione degli spazi comuni e alla vita del quartiere.

Secondo i dati diffusi da Legacoop Abitanti, il piano nazionale di rilancio del settore prevede 20 mila nuovi alloggi e investimenti per circa 4,9 miliardi di euro, destinati in gran parte ai giovani under 35. La Banca europea degli investimenti sostiene alcuni progetti di rigenerazione urbana, in cui edifici dismessi o storici vengono recuperati e convertiti in abitazioni a prezzi accessibili. È il caso della Cooperativa Risanamento, che ha già avviato bandi per nuove unità con consegna prevista nel 2025.

Le forme di cooperativa restano due: quella a proprietà divisa, in cui il socio diventa proprietario dell’alloggio una volta conclusa la costruzione, e quella a proprietà indivisa, dove la casa rimane della cooperativa e viene assegnata in uso con canoni agevolati. La prima punta a facilitare l’accesso alla proprietà, la seconda privilegia stabilità e permanenza. Entrambe si fondano sul principio di mutualità e sull’assenza di finalità speculative, ma comportano anche impegni e rischi, come l’attesa dei tempi di realizzazione e la necessità di verificare la solidità della struttura associativa.

La casa in cooperativa, pur non rappresentando una risposta universale alla crisi abitativa, è oggi una delle strade più concrete in un contesto dove il mutuo tradizionale è sempre meno accessibile. Laddove una generazione poteva contare sulla proprietà individuale, la successiva cerca nella condivisione e nel mutualismo un modo diverso di abitare e di costruire comunità.

Anche in Umbria il modello cooperativo si sta riaffermando come strumento di risposta ai bisogni abitativi, in particolare nelle aree urbane e nei centri medi. Tra le realtà più radicate c’è Coop Umbria Casa, affiliata a Legacoop Abitanti, che da oltre quarant’anni opera nel campo dell’edilizia sociale e sostenibile.

La cooperativa ha realizzato nel tempo numerosi interventi di housing sociale in diverse località umbre, da Perugia a Foligno, Terni, Umbertide, Spoleto e Todi, con l’obiettivo di offrire alloggi di qualità a prezzi calmierati, in vendita o in affitto. Tutti i progetti si ispirano ai criteri dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, secondo quanto riconosciuto dal marchio “Abitare Qualità – la casa sostenibile” assegnato da Legacoop Abitanti (umbriacasa.it)

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