Marco Veronese, chi è l’imprenditore ucciso a Collegno
Non sembrano esserci indizi per un possibile movente in queste prime ore dopo il delitto che ha portato all’uccisione di Marco Veronese a Collegno. Il quartiere sembra incredulo e chi lo conosceva lo descrive come un uomo affabile e educato, sempre sorridente, con una famiglia apparentemente serena.
E’ stato accoltellato con oltre dieci colpi per strada la notte scorsa all’1 e 30 da un uomo incappucciato che probabilmente gli ha teso un agguato. Alcuni vicini lo hanno sentito urlare “No, no, bastardo” e chiedere aiuto. Ma nessuno lo ha soccorso immediatamente, tranne una passante che ha chiamato il 112 poco dopo, raccontando quello che aveva visto.


Persona tranquilla senza apparenti ombre
Marco Veronese aveva 39 anni e aveva una sua società con la sede poco distante, in corso Francia. Era un installatore di citofoni e apparecchi per la videosorveglianza ed era sposato, separato, con tre figli piccoli. Titolare della società M & M service che fornisce servizi di videosorveglianza: “Aveva installato le telecamere da noi e al bar Bermuda, qui accanto” racconta Fabio, il titolare della tabaccheria a due passi dal luogo dove Veronese è stato ucciso. Ora i filmati di quelle stesse telecamere sono state acquisite dai carabinieri, che stanno cercando immagini che possano ricostruire la dinamica dell’omicidio. E soprattutto risalire all’autore, scappato subito dopo.
Una vita sempre nel quartiere
Da quando si era separato era tornato a vivere con i genitori che da vent’anni abitano nello stesso condominio in corso Francia. Lui è figlio unico, la madre fa la badante e il padre è in pensione. E’ cresciuto nel quartiere dove tutti lo conoscono come una persona tranquilla e affabile.

Lo shock il giorno dopo il delitto
Ora, in questo quartiere al confine con Torino, sono tutti shock: “Quello che gli è successo è assurdo – dice il tabaccaio – Era un uomo eccezionale, solare e gentile. Era un buono, non l’ho mai visto litigare: è impossibile che qualcuno gli volesse male. Lui e i genitori sono nostri clienti: tutte persone splendide. Faccio loro le condoglianze. Non sappiamo cosa possa essere successo a Marco, di certo questa zona è sotto assedio negli ultimi tempi: tutte le attività hanno subito furti e rapine”.
Zona residenziale che sente la trasformazione
Il quartiere dove è avvenuto l’omicidio, in corso Francia all’angolo con via Sabotino, è residenziale ma negli ultimi tempi, dicono i residenti, sta cambiando pelle. Spesso la notte ci sono gruppi di ragazzi che schiamazzano e disturbano, qualcuno dice che c’è spaccio intorno ai distributori automatici di caffè che sono stati installati al posto dei negozi. Gli investigatori escludono però che l’omicidio possa essere una rapina finita male, anche perché risulta che Veronese avesse con sé portafogli e cellulare. L’ipotesi principale è che si sia trattato di un vero e proprio agguato.
Source link