Calabria

Migranti dalla Turchia alle coste di Calabria e Sicilia: trafficante di esseri umani estradato dagli Emirati Arabi. Era sfuggito all’operazione “Karonte”

I poliziotti della questura di Crotone, del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dell’Ufficio Polizia di Frontiera Scalo Aereo di Fiumicino, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere a carico di un iracheno indagato come promotore e vertice di una cellula turca di un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al riciclaggio del denaro.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della stessa città a seguito di un’attività investigativa svolta dalla squadra mobile della Questura di Crotone e del Servizio Centrale Operativo, nell’ambito della operazione denominata «Karonte», indagine che portò all’arresto di 29 persone indiziate di appartenere ad una associazione transnazionale che avrebbe favorito l’immigrazione clandestina dalla Turchia alle coste calabresi e siciliane, nonché il riciclaggio dei guadagni della stessa attività illecita.

L’uomo, sfuggito durante l’operazione, è stato rintracciato negli Emirati Arabi Uniti ed è stato estradato in Italia grazie alla collaborazione del Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia con le autorità locali. Le indagini avrebbero consentito di delineare il ruolo dell’arrestato, quale promotore e con ruolo apicale dell’organizzazione con il compito di gestire il flusso di denaro provento delle attività delittuose tramite varie agenzie con sede in Turchia, movimentando il denaro mediante il sistema Money Transfer e Hawala.

L’uomo, destinatario di misura carceraria, è stato riconosciuto da molti migranti e ritenuto uomo di potere, titolare delle agenzie di viaggio presso cui venivano effettuati i pagamenti per effettuare le traversate illegali e raggiungere lo Stato Italiano. Nelle prossime giornate sarà messo a disposizione dell’autorità giudiziaria per rispondere dei reati contestati.


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