Marco Mittica: «Con la Lapa porto il teatro nei borghi della Calabria»
La sua storia ricorda quella di Salvatore, il protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, che tornando in Sicilia, nel paese in cui da bambino si è fatto travolgere dalla passione per il grande schermo, annoda il filo che lega il presente al già trascorso. A differenza del personaggio principale della pellicola di Giuseppe Tornatore, però, Marco Mittica è attratto dal teatro. Una folgorazione – stimolata dai racconti dei nonni durante le vacanze estive in Calabria – che guiderà le sue scelte future.
Dopo essersi laureato in Giurisprudenza, Marco lascia Torino rispondendo alla chiamata del suo badge identitario. Si stabilisce a Canolo, vicino Gerace, in provincia di Reggio Calabria. «Ho sempre preferito la terra dei miei genitori alla città sabauda», racconta, «Per la possibilità di poter vivere in aperta campagna, tra la natura incontaminata, piuttosto che in appartamento».
È proprio qui, alle pendici dell’Aspromonte, nel suo buen retiro fatto di radici narrative, che Marco esplora una professione legata alla dedizione verso il mondo teatrale: «Quei racconti sono stati di grande ispirazione. Oltre a rafforzare il senso di appartenenza al luogo, mi hanno spinto ad approfondire le opere satiriche di denuncia sociale di Dario Fo e Ascanio Celestini, con il quale ho poi tenuto dei laboratori. Ho maturato, pertanto, una poetica personale incentrata sui temi civili». Quello di Marco Mittica è un un teatro liquido che arriva nelle piazze e tra gli anfratti impervi dell’entroterra a bordo di un’Ape Piaggio, il veicolo a tre ruote utilizzato nei contesti cittadini più ristretti per il trasporto di legna, merci, frutta e verdura.
«’A Lapa, come lo chiamiamo in dialetto calabrese, è un mezzo che mi ha sempre affascinato; non soltanto per il rumore simile a quello della Vespa, ma perché è parte integrante del territorio. Nella ricerca di un elemento che potesse unire la campagna al teatro, ho pensato proprio alla Lapa. Senza indugiare ne ho acquistata una, trasformandola in un perfetto palcoscenico viaggiante» dice Mittica.
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