Umbria

Perugia, Comune introduce salario minimo per gli appalti: «No allo sfruttamento»


«Oggi diamo un segnale concreto di giustizia sociale. Nessuna competizione economica può poggiare sullo sfruttamento o sulla svalutazione del lavoro». Con queste parole la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha commentato giovedì l’approvazione da parte della giunta comunale delle nuove linee d’indirizzo per la tutela della retribuzione minima salariale nei contratti pubblici del Comune.

La delibera Il provvedimento introduce un principio preciso: nessun lavoratore impiegato in appalti o subappalti che coinvolgono l’Ente potrà ricevere meno di nove euro lordi all’ora, nel rispetto dei contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative. La delibera dà attuazione all’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale nell’autunno di un anno fa, che impegnava sindaca e giunta a fissare una soglia minima retributiva oraria e a promuovere ulteriori clausole premiali a tutela dei lavoratori.

Le novità Le nuove linee guida non si limitano al salario minimo. Prevedono anche clausole sociali per garantire la stabilità occupazionale, la parità di genere, l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità o in condizione di svantaggio e la promozione di un dialogo costante con le parti sociali. «Si tratta di un atto che rafforza la qualità del lavoro e delle imprese, valorizzando chi rispetta le regole e tutela i propri dipendenti», ha spiegato la sindaca, sottolineando l’obiettivo di una «concorrenza sana, sostenibile e responsabile».

Sviluppo e dignità La delibera non comporta costi aggiuntivi per il bilancio comunale e sarà seguita da tavoli di confronto periodici con sindacati e associazioni datoriali per monitorare l’applicazione delle nuove misure e favorire condizioni di miglior favore nei settori più esposti al rischio di lavoro povero. In una nota Palazzo dei Priori sottolinea che l’atto rappresenta la volontà di costruire una città giusta, solidale e moderna, in cui lo sviluppo economico proceda insieme alla dignità del lavoro.

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