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Il Molise e l’emergenza abitativa: cresce il numero degli sfratti | isNews

I dati emersi dal report dell’associazione ‘La Città Invisibile’. Aumenta in modo significativo anche il numero delle richieste di esecuzione


CAMPOBASSO/ISERNIA. Il Molise e l’emergenza abitativa: nel 2024 la regione ha registrato un preoccupante incremento degli sfratti eseguiti: sono 289, con una crescita dell’1,05% rispetto all’anno precedente. Un dato allarmante che supera regioni ben più popolose come Umbria (256), Sardegna (284) e perfino territori considerati “affini” per dimensioni e dinamiche sociali, come Basilicata (82) e Valle d’Aosta (30).

Questo, come riporta l’Ansa, quanto emerso dal report dell’associazione “La Città Invisibile”, attiva a Termoli nel contrasto all’emarginazione delle famiglie. Oltre agli sfratti eseguiti, aumenta in modo significativo anche il numero delle richieste di esecuzione: 574 nel 2024, con un balzo del +14,57% rispetto al 2023.

La maggior parte degli sfratti si concentra nella provincia di Campobasso, con 280 casi (-2,10%), mentre in quella di Isernia, dove l’anno scorso non se ne registravano, i casi sono 9. Anche le richieste di esecuzione seguono lo stesso trend: 530 nel capoluogo (+5,79%) e 44 a Isernia, dove fino al 2023 non erano presenti.

Sul fronte dei provvedimenti di sfratto emessi (ossia le sentenze), si registra invece un calo del 9,65%, con 103 casi nel 2024, di cui 100 per morosità. Di questi, 82 riguardano Campobasso (46 nel capoluogo e 36 negli altri comuni), e 21 Isernia (11 nel capoluogo e 10 altrove), con 19 sempre per morosità.

“La Città Invisibile” sottolinea con forza un altro aspetto preoccupante: l’incremento del 31,25% degli sfratti nella provincia di Isernia, un balzo che impone attenzione. A Termoli, però, manca una fotografia chiara: “Diversi mesi fa – fanno sapere dall’associazione – abbiamo chiesto dati al Comune e allo Iacp, l’ente per l’edilizia popolare, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.

“Capire cosa sta succedendo, con numeri certi, è fondamentale – prosegue l’associazione –. Solo così si possono immaginare politiche efficaci per il diritto all’abitare. Ribadiamo le nostre richieste nella speranza di una collaborazione più solerte da parte delle istituzioni”.


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