“Combattono per Kiev”: la strana storia dei cinesi coinvolti nella guerra in Ucraina
Nella guerra in Ucraina ci sono alcuni volontari cinesi che hanno scelto di unirsi alla causa di Kiev. Le loro storie sono state raccontate da un lungo e curioso reportage pubblicato dal Guardian che ha acceso i riflettori su una delle aree più sconosciute del conflitto. Un conflitto che non si limita soltanto a mettere contro ucraini e russi, ma anche evidentemente cittadini provenienti da altri Paesi che per le motivazioni più disparate hanno deciso di unirsi all’una o all’altra parte. Tim, per esempio, è un cinese di 43 anni arrivato in Ucraina per consegnare aiuti alla popolazione travolta dalla guerra. L’attacco russo contro l’ospedale pediatrico Okhmatdyt, nel centro di Kiev, lo avrebbe spinto ad arruolarsi nell’esercito ucraino.
Volontari cinesi pro Kiev
Tim oggi si trova nell’Ucraina meridionale. Il suo compito: progettare droni per l’esercito. È uno dei pochi cinesi che ha deciso di sfidare la Russia, un solido partner di Pechino, arruolandosi nelle forze di Kiev. Da quanto raccontato Tim è arrivato in Ucraina nel 2023. Aveva seguito con preoccupazione le varie fasi del conflitto dalla Cina, donando occasionalmente denaro a raccolte fondi online per gli aiuti umanitari. Ma voleva fare di più. “A quel tempo ero disoccupato in Cina. Volevo solo andare in Ucraina come volontario, vedere un Paese in difficoltà e consegnare le donazioni che molti dei miei amici più cari mi avevano dato per aiutare le persone che ne avevano bisogno“, ha dichiarato. Così decise di fare domanda per un visto d’affari tramite un agente in Cina.
Tim ha fatto avanti e indietro tra l’Ucraina e la Cina per un anno, ogni volta percorrendo rotte lunghe e indirette che prevedevano diversi scali. Aveva persino iniziato a fare progetti per far sì che sua moglie e i suoi figli lo raggiungessero in Europa. Poi, l’attacco missilistico all’ospedale pediatrico di Kiev, lo ha spinto ad arruolarsi nell’esercito. Gli stranieri possono prestare servizio nelle unità regolari dell’esercito ucraino o in una delle due legioni internazionali dedicate. Ad agosto nelle forze terrestri c’erano circa 8.000 di loro, e forse il doppio considerando l’intero esercito.
La guerra sulla pelle
L’esercito ucraino non pubblica dati dettagliati sulle nazionalità delle reclute internazionali. Molte provengono però dal Sud America, attratte da stipendi che possono superare i 3.000 dollari al mese per le missioni più pericolose. Il reddito di base si avvicina ai 500 dollari al mese. I volontari cinesi in Ucraina stimano che nell’esercito ci siano al massimo poche decine di persone provenienti dalla Cina continentale. Non sarebbe dunque solo l’ideologia ad attirare in prima linea persone come Tim, un meccanico disoccupato che ha lasciato la Cina nel 2023.
Un altro volontario cinese, Fan, si sarebbe trasferito in Ucraina per sfuggire a un futuro poco luminoso. La pandemia aveva distrutto le sue iniziative imprenditoriali e si era indebitato per un valore di 3 milioni di yuan. Un giorno, navigando sui social media occidentali, lesse di cinesi che combattevano in Ucraina. Venne a conoscenza di Peng Chenliang, un volontario cinese della provincia dello Yunnan che aveva prestato servizio nella legione straniera ed era stato ucciso nel novembre 2024.
I social media cinesi sono pieni di video che promuovono i vantaggi di diventare mercenari per la Russia. Trovare informazioni su come combattere per l’Ucraina è molto più difficile ma evidentemente non impossibile.
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