Scuola, in regione 11% studenti con disturbi specifici dell’apprendimento
L’obiettivo è quello di istituire un Tavolo di lavoro regionale che dovrà elaborare nuove Linee guida. Il percorso è iniziato lo scorso 8 luglio con una risoluzione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Il tema è l’inclusione scolastica degli alunni con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) e con Bisogni educativi speciali (Bes).
Domani, giovedì 23 ottobre, la prima tappa del cammino: un incontro in Regione (dalle ore 10, nell’Aula Magna di viale Aldo Moro 30, a Bologna) convocato dall’assessora a Scuola, Politiche per l’infanzia e Welfare, Isabella Conti, per chiamare a raccolta tutti i soggetti coinvolti, iniziare a confrontarsi e a lavorare insieme. Ospite d’eccezione sarà Giacomo Stella, già professore ordinario di Psicologia clinica, fondatore dell’Associazione italiana Dislessia, direttore scientifico di SOS Dislessia e dell’Istituto di ricerca sulla Dislessia evolutiva.
Un appuntamento conoscitivo, prima dell’istituzione del Tavolo regionale, a cui sono stati invitati rappresentanti di istituzioni scolastiche e universitarie, enti locali, sanità e ordini professionali, associazioni scolastiche ed educative, associazioni di settore.
“La risoluzione dell’Assemblea legislativa – spiega l’assessora Conti – impegna la Giunta regionale a istituire un Tavolo di lavoro che coinvolga i diversi soggetti interessati, per individuare best practice e sperimentare progetti innovativi, con l’obiettivo di elaborare nuove Linee guida per la piena inclusione di ragazzi e ragazze con Dsa e Bes. Già dal 2009, e con successivi rinnovi triennali l’ultimo dei quali lo scorso anno, la nostra Regione ha sottoscritto un protocollo d’intenti con l’Ufficio scolastico regionale per favorire il successo scolastico di questi alunni. Ora ci assumiamo un impegno ulteriore insieme a tutti i settori coinvolti, che chiamiamo a portare il proprio contributo per evidenziare criticità e buone pratiche, e avanzare proposte e idee”.
“Dal confronto conoscitivo di domani- aggiunge Conti- parte un percorso molto importante per la piena inclusione e valorizzazione di tanti studenti e studentesse dell’Emilia-Romagna, che nella scuola devono sempre trovare un luogo di crescita, formazione e apprendimento, a maggior ragione quando hanno bisogno di percorsi e risposte flessibili e personalizzate. Nel tempo è aumentata progressivamente l’attenta osservazione dei ragazzi da parte di docenti e genitori, e di conseguenza anche il numero di certificazioni, e si è arrivati a una maggiore conoscenza dei bisogni speciali rispetto al passato. Ora tutte le istituzioni sono chiamate a fare la propria parte per dare ad alunni e famiglie risposte adeguate, ancora più accessibili e inclusive”.
I dati in Emilia-Romagna
Come evidenzia la risoluzione n. 838 dell’8 luglio 2025 approvata all’unanimità dei votanti dall’Assemblea legislativa, secondo i dati dell’Ufficio scolastico regionale in Emilia-Romagna le segnalazioni relative ai soli Dsa nell’anno scolastico 2023/2024 sono state 35.411, circa 10.000 in più del 2016/2017; nella stessa risoluzione è citato il Report Istat del 18 marzo 2025, che individua nell’anno scolastico 2023/2024 la percentuale di Bes/Dsa in regione pari all’11% del corpo studentesco, contro l’8,6% della media italiana; in particolare, in Emilia-Romagna questi alunni rappresentano lo 0,9% nella scuola dell’infanzia, l’8,1% nella scuola primaria, il 16,3% nella scuola secondaria di primo grado e il 15,1% nella scuola secondaria di secondo grado.
I Dsa e i Bes
La legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” all’articolo 1 riconosce “la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati Dsa, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana”. La circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 prevede l’applicazione della normativa dedicata ai ragazzi con Dsa anche a tutti gli alunni con Bes, attraverso la stesura di un Piano didattico personalizzato redatto dal consiglio di classe, che può prevedere misure compensative, dispensative e adeguate forme di verifica e valutazione.
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