Trentino Alto Adige/Suedtirol

Poste oberate di lavoro, recapito a terra. Pesa la carenza di personale – Cronaca



BOLZANO. «Stiamo sprofondando, la città è implosa». Questo il duro attacco di alcuni dipendenti postali, i quali, oltre alle parole, si affidano pure alle immagini. Recapito in forte difficoltà in città per carenza di personale, come testimoniano numerose segnalazioni giunte al giornale sia da privati che da professionisti. Lo testimoniano le foto, scattate al centro distribuzione di via Resia.

Il problema pare riguardi in particolare il recapito della corrispondenza, comprese le raccomandate, a Bolzano città, mentre nelle valli sarebbe in difficoltà il servizio editoria, tanto che ieri si è tenuto un incontro tra la Provincia, parte del settore editoriale e la direzione della filiale provinciale di Bolzano di Poste italiane, da cui però non dipende il recapito, che fa capo a Verona e Mestre, bensì solo gli uffici postali.

I sindacati in parte smorzano, in parte confermano, molto preoccupati però per il futuro. Thomas Taschler (Cgil): «C’è una carenza di personale spaventosa, sportelli e portalettere, specie al centro operativo di via Resia. Si fa in tempo a smistare tutto, ma i pacchi devono anche uscire dal centro di smistamento, però basta che un portalettere si ammali e la sua zona deve essere presa in mano dai colleghi». Di solito da quattro colleghi per ogni assente, affaticati però dal surplus, «con un pezzo di città in più da servire devono lavorare di più». Taschler invita a fare reclamo alle Poste sul sito web con il codice di tracciamento.

«Poi c’è il tema Rete Corriere. Tra luglio e settembre 2026 anche a Bolzano partirà il progetto di Poste Italiane pensato per gestire il grandissimo numero di pacchi che vengono inviati». Ci saranno decine di linee corriere per altrettanti portalettere e altrettanti furgoni. «L’impianto di via Resia ha problemi strutturali, l’entrata con la ciclabile, furgoni in difficoltà a entrare e uscire. C’è un muro alto. Difficile vedere le bici, si rischiano incidenti».

Angelo Schinai (Uil), sostiene invece: «Per ora nel centro smistamento a Bolzano in giacenza non c’è molto, i pacchi che arrivano vengono lavorati in giornata e di portalettere ce ne sono a sufficienza. Speriamo che rimangano». Il sindacalista però ammette: «C’è comunque una carenza di personale nel centro operativo di via Resia, perché diversi colleghi sono passati al recapito, quindi facciamo molta fatica, manca ancora una decina di unità». Per quanto riguarda Rete Corriere, decine di furgoni si occuperanno di consegna pacchi partendo da via Resia. Quindi ci sarà più traffico. Il centro di via Resia oltretutto «non è adeguato, è obsoleto, quindi stiamo aspettando che l’azienda ci convochi per una riunione di allineamento».

Gli spazi sono ridotti; già oggi più di cento portalettere gravitano sul centro di Bolzano. «Ci saranno assunzioni probabilmente, perché sono stati interpellati portalettere in provincia per vedere se sono disponibili». L’obbligo di bilinguismo c’era fino a giugno 2025, poi c’è stata una deroga. «Quindi a tempo determinato possono entrare senza patentino, ma senza coprire oltre il 50% dell’effettivo fabbisogno». Poi a Bolzano c’è sempre il problema cronico della casa. Nel centro operativo di via Resia, così Schinai, «abbiamo 10 persone in part time orizzontale da giugno 2024, quindi lavorano tre ore al giorno, 50% dell’orario, 50% di busta paga. Ci si aspettava che fossero convertiti in full time, ma non è ancora avvenuto. E le numeriche per la conversione in tutta Italia ci sono state, ma non per Bolzano. Quindi sono venute meno unità che non sono mai state sostituite con i pensionamenti, per esempio».

Dall’incontro con la Provincia, il 19 ottobre, sarebbe invece emerso che la situazione dopo l’estate sarebbe iniziata a migliorare grazie proprio alla norma di attuazione che consente agli statali, quindi anche a Poste, di assumere a tempo determinato persone in deroga alla proporzionale e al bilinguismo. Ovvio, comunque, che non si vedano grandi effetti subito, ma per la fine dell’anno pare che la situazione migliorerà.




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