Umbria

irreperibile l’uomo che aveva dato fuoco alla casa ed era salito sul tetto


Sparito nel nulla e il medico psichiatra non ha potuto incontrarlo e decidere se è capace di intendere e volere. Il giudice del Tribunale penale di Perugia ha così dovuto rinviare e disporre le ricerche di un sessantenne accusato di aver dato fuoco al divano di casa e all’appartamento, di essersi scagliato contro i poliziotti e poi di essere salito sul tetto, minacciando di buttarsi di sotto. Solo con l’intervento della sindaca Vittoria Ferdinandi e di monsignor Saulo Scarabattoli aveva desistito.

L’uomo, difeso dall’avvocato Diego Florio, deve rispondere dell’accusa di danneggiamento a seguito di incendio e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo l’accusa avrebbe “appiccato il fuoco al divano dell’abitazione” in corso Bersaglieri, “al fine di danneggiare lo stabile ove si trovava” l’appartamento dell’imputato. All’arrivo degli agenti di Polizia chiamati da un vicino, inoltre, “opponeva resistenza con minaccia”, impedendo loro “l’accesso all’abitazione, minacciandoli e, dopo essere fuggito sul tetto dell’abitazione, continuando a minacciarli con frasi quali ‘venite avanti che vi faccio vedere io’, impedendo in tal modo l’operato” dei poliziotti.

L’imputato si era, poi, barricato su un terrazzino che dava direttamente sul tetto dello stabile e per due ore aveva minacciato di buttarsi, gridando frasi sconnesse.

Sul posto erano arrivati la sindaca Vittoria Ferdinandi, accompagnata dall’assessore Andrea Stafisso, e monsignor Saulo Scarabattoli che avevano provato a parlare con l’uomo, per convincerlo a desistere dalle sue intenzioni. Dopo una lunga trattativa l’uomo era uscito di casa e portato in ospedale.

Lo psichiatra nominato dal giudice per valutare la capacità di intendere e volere e di stare in giudizio per l’uomo non ha potuto parlare con l’imputato in quanto non si sa dove si trovi.


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