Scontro aperto tra Comune e Regione sul diritto alla casa a Terni
Il sindaco Stefano Bandecchi e l’assessore regionale alle Politiche abitative Fabio Barcaioli si fronteggiano a distanza sul tema degli alloggi popolari, accusandosi a vicenda di immobilismo e propaganda. Al centro della polemica decine di appartamenti Ater non assegnati e una gestione che, secondo la Regione, il Comune tiene ferma da mesi, mentre per il sindaco la responsabilità ricade su Ater e sulla giunta regionale.
Bandecchi Il sindaco Stefano Bandecchi ribadisce con forza la necessità di intervenire subito sull’emergenza casa, puntando il dito contro Ater e Regione. «Voglio le chiavi dei 600 appartamenti Ater che a Terni sono sfitti per mancanza di manutenzioni – ha dichiarato il sindaco – per darle alle famiglie che ne hanno bisogno, perché il diritto alla casa è anche un motore economico per la città». Bandecchi denuncia inoltre che in Umbria Ater tiene vuoti circa mille alloggi, il 60% dei quali proprio a Terni, una sproporzione che definisce un ‘caso Terni’. Secondo il primo cittadino, «la Regione deve svegliarsi: ha istituito nuove tasse, ma non spende i soldi per gli umbri». Il sindaco assicura che continuerà a battersi perché il diritto alla casa sia garantito.
L’attacco della Regione L’assessore Fabio Barcaioli replica «populismo e ritardi del Comune bloccano trenta alloggi pronti» e accusa Bandecchi di immobilismo amministrativo, sostenendo che non bastano proclami e slogan per risolvere la questione. Secondo l’assessore regionale, ci sono già 30 appartamenti Ater pronti e disponibili, ma il Comune non li assegna perché la commissione comunale per la valutazione delle domande non viene convocata dal 17 luglio. «È assurdo – spiega Barcaioli – famiglie con punteggi alti vivono nel disagio, alcune costrette a scegliere tra pagare l’affitto o comprare il cibo». L’assessore sottolinea infine il lavoro della Regione e di Ater, impegnate nella mappatura degli alloggi e in una programmazione seria e concreta dell’edilizia residenziale pubblica, con l’obiettivo di trasformare il diritto alla casa da slogan politico a diritto effettivamente garantito.
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