‘Ndrangheta, Rinascita Scott: ergastolo per Domenico Bonavota, 30 anni per Accorinti e Razionale
La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro (presidente Piero Santese, giudice a latere Elvezia Cordasco) si è pronunciata sul troncone processuale dell’operazione «Rinascita Scott» che mira a far luce su alcuni fatti di sangue commessi nel Vibonese, oltre che su un sequestro di persona. Confermata la condanna all’ergastolo per Domenico Bonavota di Sant’Onofrio, ritenuto il mandante degli omicidi di Alfredo Cracolici e Giovanni Furlano (9 febbraio 2002), mentre per questo delitto è stato assolto (e subito scarcerato) Antonio Ierullo, 54 anni, di Vallelonga, in primo grado condannato a 30 anni.

Dall’ergastolo alla pena di 30 anni: Accorinti e Razionale
Passano poi dall’ergastolo alla pena di 30 anni di reclusione a testa Giuseppe Accorinti di Zungri e Saverio Razionale di San Gregorio d’Ippona, condannati per la «lupara bianca» di Roberto Soriano di Filandari e per l’omicidio di Antonio Lo Giudice di Piscopio avvenuti nell’agosto del 1996. Da 30 anni passa a 17 anni e 8 mesi Antonio Vacatello di Vibo Marina, mentre Pantaleo Garisto e Valerio Navarra passano dalla condanna a 20 anni del primo grado alla pena a 11 anni, un mese e 10 giorni a testa, tutti imputati per aver sequestrato una persona a Cernusco sul Naviglio portandola in Calabria al fine di fargli pagare un precedente debito. Condanna a 14 anni anche per Andrea Mantella (collaboratore di giustizia di Vibo), ritenuto l’unico responsabile della «lupara bianca» (gennaio 2002) del cugino Filippo Gangitano.
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