Xylella, Cia ‘Salento e zona infetta siano area svantaggiata’ – Mondo Agricolo
Riconoscere il Salento, e tutto il territorio definito dall’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia come zona infetta per l’azione avanzata della xylella, come ‘area svantaggiata’. Lo chiede la Cia (Confederazione italiana agricoltori) Puglia che insieme ai vertici nazionali dell’organizzazione (presieduta dal presidente Cristiano Fini e dal vicepresidente Gennaro Sicolo) presenteranno in questi giorni al governo una proposta di emendamento alla normativa attuale che ancora non include l’area salentina e i territori “devastati dall’insetto vettore”.
“Dal 2013, anno in cui fu scoperto il primo focolaio della Xylella – spiega Sicolo -, in Salento il batterio ha distrutto oltre 21 milioni di olivi e, di conseguenza, ha quasi azzerato la produzione di olive e di olio che sosteneva il reddito, il lavoro e l’economia di una vasta area che comprende, oltre alla provincia di Lecce, anche parte del Brindisino e del Tarantino”.
“I danni produttivi, economici e paesaggistici inferti dalla diffusione di questa piaga -sottolinea – sono davvero incalcolabili, per questo è necessario che ci sia il riconoscimento come zona svantaggiata”.
Il riconoscimento di zona svantaggiata comporta, spiegano dalla Cia Puglia, benefici “come il supporto economico per gli agricoltori tramite indennità compensative e riduzioni dei contributi previdenziali e consortili per le imprese del comparto”. Inoltre “gli agricoltori che operano in zone svantaggiate possono ricevere pagamenti per ettaro, a seconda della tipologia di svantaggio. Le aziende agricole in queste aree possono beneficiare di riduzioni significative sui contributi per i datori di lavoro”. “Sebbene non sempre sufficienti, questi strumenti di aiuto – concludono dalla Cia – sono fondamentali per contrastare lo spopolamento delle aree interne e rurali, garantendo il mantenimento delle attività economiche e sociali in queste zone”.
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