Nuovo ospedale Terni, Bandecchi: «Se lo fate, mi dimetto». Destra e sinistra in ordine sparso
Aspetta di sapere quando ‘saranno effettivamente necessarie le chiavi per aprire il nuovo ospedale di Terni’, di cui ultimamente si parla sempre più, e intanto tiene ancora ben salde nelle tasche le chiavi della città, il sindaco Stefano Bandecchi che, giocando politicamente e d’anticipo sugli avversari, con comunicazioni personali personali prima, e quelle della sua maggioranza poi, è riuscito a spaccare tanto centrodestra quanto centrosinistra.
Ospedale Terni Dopo le distanze prese dalle sue parole relativamente alla guerra a Gaza, i consiglieri comunali dei due schieramenti di minoranza, lunedì mattina non hanno inteso prendere parte alla seduta aperta dell’assise dedicata al nuovo nosocomio. Centrodestra e centrosinistra sono arrivati all’appuntamento in ordine sparso. Tra i livelli regionali presenti esponenti di Fi, Lega e Pd, con la governatrice affiancata dall’assessore Francesco De Rebotti. M5s invece diserta in toto, come Fratelli d’Italia che motiva la scelta. Bandecchi insomma, applaudito per le sue richieste di concretezza estrema e le semplificazioni, riceve applausi dal pubblico e tiene saldamente al suo posto la sua maggioranza, mentre gli altri si muovono in ordine sparso.
Bandecchi E così lo stesso sindaco in qualche modo sembra sbeffeggiare gli avversari politici, offrendo loro un assist comune per ‘farsi cacciare’: «Dato che pare sia io il motivo del blocco istituzionale di questa città, per aver espresso un mio pensiero su Israele, sono pronto a dimettermi da primo cittadino – ha dichiarato nel pomeriggio alla stampa-. Se destra e sinistra in Regione sono in grado congiuntamente di fare una delibera che garantisca che entro 5 anni siano consegnate ai ternani le chiavi del nuovo ospedale di Terni. La delibera dovrà dettare tempi e modalità precise: entro il 15 dicembre l’individuazione del luogo dove farlo, entro luglio 2026 l’inizio dei lavori. Se faccio questa scelta – argomenta – è solo per l’amore che ho verso questa città e verso i ternani e per questo lancio la sfida a destra e sinistra che stamattina non si sono presentate al Consiglio comunale che era stato richiesto dalle opposizioni di sinistra in primis e di destra poi. Un Consiglio comunale, da cui, secondo il presidente della Provincia, non è emerso nulla di nuovo. Si è vista una Regione confusa, una residente che non ha detto niente di definitivo e chiaro. Io invece – ha concluso Bandecchi – continuo a pensare che l’ospedale di Terni sia la priorità e che quello di Narni-Amelia, senza la struttura del capoluogo, non serva a nulla e non abbia senso».
La posizione del centrosinistra Nel pomeriggio poi Partito Democratico Terni, Movimento 5 Stelle Terni, Alleanza Verdi e Sinistra Terni, Gruppo consiliare Pd Terni, Gruppo consiliare M5S Terni spiegano la loro assenza: «La nostra decisione non mette minimamente in discussione la priorità assoluta che da sempre contraddistingue il centrosinistra: l’impegno concreto per la realizzazione del nuovo ospedale di Terni, infrastruttura fondamentale per il diritto alla salute dei cittadini e per il rilancio del territorio. Il percorso tracciato dalla Presidente della Regione, Stefania Proietti, già in Terza Commissione e ribadito oggi, conferma tempi, metodo e obiettivi chiari, che condividiamo pienamente e che rappresentano un cambio di passo rispetto al passato. La nostra assenza dal consiglio comunale aperto è invece un atto di coerenza politica e di responsabilità civile. Non certo un atto per isolare Terni e condannare i ternani per colpa di un sindaco inadeguato al ruolo che ricopre. Le gravi dichiarazioni del sindaco Bandecchi, ripetute per giorni, in particolare sulla tragedia di Gaza e sugli inqualificabili riferimenti alle bambine e ai bambini palestinesi, hanno creato una condizione di inagibilità politica e di profondo rigetto da parte della città. Lo dimostrano le centinaia di persone scese in piazza il 4 ottobre per chiedere le dimissioni del sindaco che scredita la città di Terni in tutta Italia e per riaffermare un’idea di Terni fondata sul rispetto, la verità e la dignità delle istituzioni.
L’attacco al centrodestra «Sul merito del nuovo ospedale, riteniamo pretestuoso un confronto di questo tipo in questa fase – continuano i partiti e i gruppi consiliari del centrosinistra di Terni -. La Regione sta portando avanti un approfondimento tecnico preliminare, che dovrà concludersi entro la fine dell’anno con la predisposizione del nuovo Piano socio-sanitario regionale, nel quale troveranno spazio decisioni fondate e sostenibili. Concordiamo pienamente con quanto illustrato dalla Presidente Proietti in Terza Commissione e con il comunicato diffuso venerdì scorso dalla maggioranza regionale: un percorso collegiale, coeso e trasparente, sostenuto da tutti i gruppi che la affiancano e che coinvolge anche i rappresentanti ternani. Questa è la vera differenza rispetto al passato. Mentre oggi la Regione lavora con serietà e metodo per garantire a Terni un nuovo ospedale pubblico e moderno, il precedente governo regionale di centrodestra aveva solo sparso fumo e tentato operazioni opache, come il project financing bocciato due volte, di cui ancora qualche consigliere regionale di opposizione parla con nostalgia. Se oggi siamo costretti a ripartire da zero, è perché la destra non ha lasciato nulla di concreto».
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