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Linfoma di Hodgkin, Big Mama ripercorre le tappe della sua diagnosi di tumore del sangue: «Avevo sintomi strani»

Siamo in epoca Covid e BigMama scrive pezzi tra le mura di casa, in pieno flusso creativo. Poi, verso la fine della pandemia, «la batostina». Come racconta la stessa cantante 25enne a Luca Casadei, host del podcast OneMoreTime, «dopo un anno di sintomi strani del corpo, a partire dai linfonodi molto gonfi al collo, specie dopo che bevevo alcolici, facciamo la biopsia al collo e scoprono che ho il linfoma di Hodgkin, cancro del sangue. E il mondo mi crolla addosso. Io sono salita a Milano prima di fare le chemio con le cicatrici al collo della biopsia che avevo appena fatto perché avevo gli shooting dei miei primi pezzi e quel giorno ho firmato il contratto. Non ho mai avuto neanche per un secondo la paura di morire, perché nel mio cervello c’era solo “io devo finire le chemio, perché a marzo piglio il treno, vado a Milano e vado in studio a registrare le canzoni”», racconta BigMama nel corso della puntata.

BigMama e la diagnosi di tumore del sangue, il linfoma di Hodgkin

Tra i sintomi citati da BigMama durante la puntata di OneMore Time podcast, oltre ai linfonodi molto gonfi al collo, «specie subito dopo aver bevuto alcolici, dolori fortissimi al petto, il cuore mi faceva molto male, attacchi di panico molto gravi, in estate sono andata ad Avellino e ho chiesto aiuto ai miei genitori e ci siamo attivati per fare tutti i test del caso. Secondo l’ematologo, il mio angelo, le analisi facevano pensare a un linfoma». E poi la biopsia al collo, la diagnosi di tumore maligno del sangue. «Sei cicli di chemioterapia, è stato un periodo particolare, in cui ho capito tanto, ho fatto pace con i miei genitori. Mio padre si è aperto tanto con me, l’ho conosciuto per davvero». BigMama ha quindi spiegato che anche sua nonna materna ha lottato con il suo stesso tipo di tumore, che nel suo caso l’ha purtroppo uccisa.

Che cos’è il linfoma di Hodgkin

Come riporta il portale di AIRC, il linfoma di Hodgkin è un tumore del sistema linfatico che origina dai linfociti B, un tipo di globuli bianchi presenti nel sangue, nei linfonodi, nella milza, nel midollo osseo e in numerosi altri organi che compongono il tessuto linfatico. Questo tipo di tumore può insorgere in ogni parte del corpo ove siano presenti linfonodi o altri componenti del tessuto linfatico. Ciò che lo caratterizza rispetto agli altri linfomi è la presenza di cellule giganti, chiamate cellule di Reed-Sternberg e cellule di Hodgkin. Si tratta di un tumore relativamente raro, considerato che colpisce circa 4 persone ogni 100.000 abitanti. Tuttavia è il più comune nella fascia di età tra i 20 e i 30 anni.

Sintomi, fattori di rischio e terapie

I sintomi più comuni del linfoma di Hodgkin includono l’ingrossamento indolore dei linfonodi, soprattutto nel collo, ascelle o inguine. Altri segnali possono essere febbre persistente, sudorazioni notturne, perdita di peso non spiegata, prurito diffuso e stanchezza. I fattori di rischio comprendono l’età (come visto, il linfoma di Hodgkin è più comune tra i 15 e i 35 anni e oltre i 55), il sesso maschile, una storia familiare di linfoma di Hodgkin, infezioni da virus Epstein-Barr e un sistema immunitario compromesso. La diagnosi precoce risulta di fondamentale importanza e si basa su esami del sangue, imaging e biopsia dei linfonodi. A oggi le terapie standard includono la chemioterapia e la radioterapia. In alcuni casi, si ricorre al trapianto di cellule staminali. Grazie ai progressi della medicina, la prognosi è migliorata significativamente: oggi, oltre l’80% dei pazienti guarisce completamente.


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