La nuova era della vacanza all inclusive tra bisogno di sicurezza e voglia di esotismo
Dai primi villaggi con animazione e braccialetti colorati al lusso discreto e sostenibile dei resort contemporanei: la vacanza all inclusive continua a piacere agli italiani. E in un contesto dove inflazione e instabilità geopolitica iniziano a pesare, scegliere una vacanza “tutto incluso” diventa sinonimo di sicurezza, supporto organizzativo e di una migliore gestione del budget.
A rivelare la nuova era, se così si può dire, della vacanza all inclusive, è un’indagine condotta da SWG per il gruppo che per primo l’ha inventata: Club Med, oggi di proprietà di Fosun, negli anni Cinquanta diede vita a Maiorca al primo villaggio tutto incluso, creando per la prima volta anche il concetto di mini club e di vacanza senza pensieri. A 75 anni esatti dalla nascita di quello che all’epoca si chiamava Club Méditerranée, quel modello di vacanza oggi si è evoluto, per rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori italiani, Gen Z inclusa.
Budget e sicurezza: i fattori di scelta
Per due italiani su tre, fotografa l’indagine, il resort all inclusive rappresentava da bambini la vacanza ideale: uno su due l’ha poi vissuta da adulto ma nel tempo la percezione è cambiata. Se prima la formula veniva associata a comfort standardizzati e poca autenticità, oggi una parte degli intervistati la considera un modo intelligente per vivere mete lontane in modo semplice e sicuro. “Il 75esimo anniversario di Club Med ci ha spinto a riflettere sul passato e sul futuro del turismo e a capire quali elementi restano centrali per il viaggiatore di domani”, spiega Rabeea Ansari, managing director southern Europe & emerging markets di Club Med. La pandemia ha accelerato un cambiamento profondo: “Oggi budget e sicurezza sono i fattori più rilevanti nella scelta della meta, seguiti dalla qualità dei servizi e dall’affidabilità dell’organizzazione”.
Un nuovo concetto di lusso
I numeri lo confermano: il 61% degli italiani associa il vero lusso alla sicurezza, mentre il 60% punta alla spensieratezza come valore chiave. In altre parole, sta cambiando il concetto di lusso: meno status e più tempo di qualità.
E infatti, il 58% degli intervistati considera la personalizzazione dei servizi parte integrante di un’esperienza di alto livello, mentre il 57% lega il concetto di lusso alla possibilità di vivere luoghi esclusivi e indimenticabili.
“La ricerca mostra chiaramente che gli italiani vogliono vacanze che li facciano sentire protetti, liberi e davvero presenti – continua Ansari – Conta meno l’apparenza e più il tempo per sé”. Un italiano su cinque, infatti, è disposto a fare meno vacanze ma più esclusive, e il dato riguarda soprattutto la Gen Z.
I prossimi investimenti
Si conferma l’appeal delle mete più lontane sugli italiani, “sempre attenti anche alle novità di prodotto”: il 65% delle vendite di Club Med in Italia riguarda infatti il lungo raggio, con destinazioni come Maldive, Seychelles, Caraibi e Giappone.
A questi si aggiungerà, a fine anno, il nuovo resort nel Borneo, in Malesia, e, a luglio 2026, la new entry Club Med South Africa Beach & Safari, un resort con una riserva privata di 18mila ettari che permetterà l’esperienza del safari anche alle famiglie con bambini piccoli.
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