EP: bloom effect – oscilón

Che bellezza questo EP dei bloom effect che vengono da Vancouver. Non stupitevi se ogni tanto sentirete la cantante Jula Lafit esprimersi in spagnolo, le sue origini argentine giustificano la cosa e vi assicuro che la sua voce è veramente uno dei punti di forza della band.
Mi piace il taglio sonoro dei bloom effect, mi piace tantissimo, perchè, di base, è shoegaze, con le chitarre piene e i riverberi al posto giusto, ma c’è anche qualcosa che va oltre, qualcosa che emana calore, accoglienza, sentimento. In parte, ripeto, tutto questo è dovuto alla voce magica di Jula, ma il merito va anche a una scrittura potentissima in ambito melodico, che decide di non sfruttare il potenziale shoegaze per creare mondi eterei o colpirci in modo potente, con catarsi sonore di grande impatto, ma anzi, lo shoegaze si plasma con riverberi più indie-pop: non perde in potenza e in “rumore” ma acquista in fluidità e piglio, senza dimanticare che i bloom effect in questo EP praticamente non sbagliano una melodia che sia una.
Senti che bellezza “itero”, che scorre radiosa e brillante come se uscisse dalla penna dei migliori Night Flowers, o ancora la magia evocativa di una “suspendo” che si lancia in un ritornello esaltante. “hide” sfrutta i momenti di quiete per far brillare al massimo gl iattimi dove la band alza i giri del motore. “second sight” è forse il viaggio più emozionante del disco, dream-pop affascinante, che abbraccia una popedelia che non oso a definire romantica, da pelle d’oca.
Chiude il lotto la splendida “surreal”, con questo basso potente che emerge dal suono delle chitarre e sembra quasi rimandarci agli Alvvays, ma sempre più , credo, ci sta conducendo a quello che sono i bloom effect, una band che sta perfettamente trovando la sua strada in modo fenomenale.
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bloom effect: Bandcamp
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