Scienza e tecnologia

Gemini in Google Home / Nest: su quali dispositivi e quando arriva

Negli ultimi anni abbiamo visto come gli assistenti vocali abbiano reso più comoda la gestione della casa connessa, ma il loro ruolo è rimasto spesso limitato a semplici comandi. Ora Google prova a cambiare le regole del gioco con Gemini for Home, un’intelligenza pensata per trasformare il modo in cui interagiamo con i nostri dispositivi domestici.

Non si tratta solo di un aggiornamento: è una riprogettazione completa che porta nuove funzioni di dialogo naturale, una gestione più intelligente delle telecamere e una Google Home app rinnovata, più veloce e ricca di strumenti per il controllo e l’automazione. Un’evoluzione molto attesa, che punta a rendere la casa non solo più connessa, ma anche più consapevole e utile nella vita quotidiana e si spera lasciando alle spalle un’esperienza che negli ultimi anni lasciava a desiderare.

Una nuova era per la casa connessa

Con l’arrivo di Gemini for Home, Google segna un passaggio importante: il nuovo sistema non è un semplice aggiornamento, ma la sostituzione completa di Google Assistant su smart display e speaker.

L’obiettivo è offrire un assistente capace di dialogare in modo più naturale e contestuale, superando le interazioni rigide basate su comandi precisi, come richiesto dagli utenti ormai da tempo.

La differenza sta nella capacità di Gemini di gestire conversazioni fluide, ricordare il contesto e interpretare richieste complesse. Non dobbiamo più ripetere ogni volta lo stesso comando: se chiediamo un consiglio per un elettrodomestico guasto, possiamo fare domande successive senza ricominciare da capo.

Questa evoluzione non riguarda solo la voce. Gemini viene integrato anche in dispositivi chiave come telecamere (come quelle presentate oggi) e videocitofoni, che guadagnano una comprensione più profonda di ciò che accade in casa, oltre a nuove funzioni di automazione rese accessibili a tutti direttamente dall’app Google Home.

Parlare con la casa diventa naturale

Uno dei cambiamenti più evidenti portati da Gemini riguarda la conversazione. Per la prima volta possiamo dialogare con la nostra casa senza preoccuparci di formule rigide: Gemini capisce richieste vaghe o incomplete e le traduce in azioni concrete.

Ad esempio, se chiediamo di “accendere le luci perché stiamo per cucinare”, il sistema intuisce che ci riferiamo alla cucina, anche se non lo abbiamo specificato.

A questo si aggiunge Gemini Live, una modalità che elimina la necessità del comando vocale “Hey Google” per ogni interazione. Possiamo iniziare una conversazione, fare pause, cambiare idea, interrompere e riprendere: un flusso naturale, più simile a quello che avremmo con una persona. Questa funzione apre anche a usi creativi, come pianificare eventi, cercare ispirazione o semplicemente chiedere consigli in tempo reale.

Il nuovo approccio si estende anche alle attività quotidiane: dalla gestione della spesa, con la possibilità di aggiungere automaticamente ingredienti a una lista partendo da una ricetta, fino al controllo dei dispositivi con istruzioni complesse, come spegnere tutte le luci tranne quelle di una stanza. Tutto questo rende l’interazione meno macchinosa e molto più intuitiva.

Le novità dell’app Google Home

Il nuovo corso di Gemini non poteva prescindere da una Google Home app riprogettata da zero.

Google ha lavorato su tre aspetti fondamentali: velocità, affidabilità e completezza. L’app ora si apre più rapidamente, riduce drasticamente i crash e consuma meno batteria. L’esperienza con le telecamere è stata migliorata: le anteprime si caricano all’istante, la riproduzione dei video è più fluida e scorrere nella cronologia è molto più naturale.

La nuova interfaccia introduce una navigazione a tre tab:

  • Home Tab, che offre una panoramica di tutta la casa e permette di passare con gesti rapidi tra preferiti, dispositivi e dashboard.

  • Activity Tab, che raccoglie in un’unica cronologia tutti gli eventi registrati dai dispositivi, arricchiti da un riepilogo automatico chiamato Home Brief.

  • Automations Tab, che porta un editor completamente rinnovato, con la possibilità di creare routine condizionali o azioni una tantum in modo semplice e intuitivo.

Un’altra novità centrale è Ask Home, il centro di comando a linguaggio naturale sempre accessibile nell’app.

Basta digitare o pronunciare parole come “luci” o “soggiorno” per richiamare dispositivi, cercare tra i filmati delle telecamere o impostare automazioni complesse. Con l’integrazione di Gemini, non riceviamo più notifiche generiche come “persona rilevata”, ma descrizioni dettagliate, ad esempio “Marco che entra con una borsa della spesa”.

Dalle telecamere smart alle AI cameras

Con Gemini, le telecamere domestiche fanno un salto di qualità: non si limitano più a notifiche generiche come “movimento rilevato”, ma offrono descrizioni dettagliate di ciò che accade. Questo significa sapere subito se si tratta di un corriere che consegna un pacco, di un familiare che rientra o di un’ombra senza importanza.

La novità più rilevante è la funzione Home Brief, che analizza le registrazioni e le sintetizza in un riepilogo giornaliero. Non dobbiamo più scorrere manualmente ore di filmati: bastano pochi secondi per avere una panoramica degli eventi più importanti.

In più, grazie ad Ask Home, possiamo cercare direttamente nei video con domande in linguaggio naturale. È possibile chiedere “A che ora sono tornati i bambini?” oppure “Ho lasciato aperta la portiera dell’auto?” e ottenere subito il frammento video corrispondente. Questa combinazione di comprensione semantica e ricerca rapida rende l’esperienza con le telecamere molto più utile rispetto al passato.

Prezzo, disponibilità e programma di accesso anticipato

Google ha previsto un rilascio graduale di Gemini for Home a partire da ottobre, ma in varie pagine sul sito Google viene indicato il 2026 come data per lo sbarco. Almeno nel nostro paese. L’aggiornamento arriverà sugli speaker, sugli smart display e sui dispositivi già presenti nelle case degli utenti, inclusi videocitofoni e telecamere prodotte negli ultimi dieci anni.

  • Google Home (2016)
  • Google Home Mini (2017)
  • Google Home Max (2018)
  • Nest Mini (2019)
  • Nest Audio (2020)
  • Nest Hub (2018)
  • Nest Hub Max (2019)
  • Nest Hub (2a generazione) (2021)
  • Nest Cam Indoor(2015)
  • Nest Cam Outdoor (2016)
  • Nest Cam IQ Indoor (2017)
  • Nest Cam IQ Outdoor (2017)
  • Nest Cam (batteria) (2021)
  • Nest Cam (cablato)(2021)
  • Nest Cam con Floodlight (2021)
  • Nest Cam Indoor (2K)(2025)
  • Nest Cam Outdoor (2K)(2025)
  • Nest Doorbell (cablato, 1a gen) (2018)
  • Nest Doorbell (batteria) (2021)
  • Nest Doorbell (cablato, 2a gen) (2022)
  • Nest Doorbell (2K)(2025)

Questi i dispositi compatibili con Gemini Live:

  • Nest Audio (2020)
  • Nest Hub Max (2019)
  • Nest Hub (2a generazione) (2021)

Per chi vuole ha fretta di provare subito le nuove funzioni è disponibile un programma di early access: basta aprire l’app Google Home (versione 4.0 o superiore), entrare nelle impostazioni e selezionare l’opzione Anteprima pubblica.

L’iscrizione permette di testare in anteprima le novità e inviare feedback a Google, ma non garantisce che questo succeda in un determinato momento. In sostanza è qualcosa da fare se volete velocizzare il processo, ma non disperatevi se questo non dovesse succedere.

Le funzioni più avanzate, come Gemini Live, le notifiche intelligenti con descrizioni dettagliate, Home Brief e Ask Home, saranno incluse nel nuovo abbonamento Google Home Premium, con un costo di partenza di circa 10 euro al mese, già compreso nei pacchetti Google AI Pro e Ultra. C’è anche una versione Advanced da 18€ al mese, dedicata soprattutto agli utenti Nest Cam.


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