Marche

«Ricci lasciato a piedi da metà dei Cinque stelle». Defezioni del 54% nel M5S e di un terzo degli elettori Avs

ANCONA Elettorato di centrodestra ad alta fedeltà, mentre il campo largo del centrosinistra s’è ristretto, perdendo adepti soprattutto tra le fila dei due principali alleati del Pd, Alleanza Verdi Sinistra e ancora di più M5S. È una delle principali chiavi di lettura del risultato delle Regionali delle Marche, proposta dall’analisi post elettorale svolta dall’istituto Swg, che per due settimane, prima e durante la due giorni alle urne, ha sondato gli umori degli elettori marchigiani con sondaggi online o telefonici, ma anche con degli instant poll prima delle votazione.

 

Le risposte raccolte sulle intenzioni di voto sono state poi riponderate sui dati effettivi del risultato elettorale foniti dalla Regione Marche. L’obiettivo? Capire attraverso quali flussi elettorali, interscambi tra di voti tra partiti e defezioni dalle urne è maturato un risultato così inatteso, che ha visto il governatore uscente Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) raggiungere il 52,4% dei voti, con ben 8 punti di vantaggio sullo sfidante Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare del Pd, fermo a quota 44,4%.

Il sondaggio

Il primo dato che emerge, nel confronto rispetto alle scelte di voto delle Europee 2024, è che Acquaroli ha ottenuto un consenso più compatto del suo elettorato di riferimento, se confrontato con il suo competitor del centrosinistra, al quale sarebbe mancato – secondo le stime fatte da Swg – circa un terzo degli elettori di Alleanza Verdi sinistra e oltre la metà dei Cinquestelle. Le intenzioni di voto raccolte dai sondaggisti di Swg nelle Marche portano a concludere che il successo di Francesco Acquaroli, premiato dal voto del 26% dell’elettorato (il 50% non è andato a votare) sia stato sostenuto soprattutto da supporter di centrodestra molto fidelizzati: a votare per il governatore uscente sarebbe stato l’83% degli elettori che alle Europee 2024 avevano votato Fratelli d’Italia , il 73% di quelli della Lega e il 75% di Forza Italia. Più blande le conferme per Ricci: con il 76% degli elettori del Pd alle Europee 2024, il 63% di quelli targati Avs e neanche la metà (46%) dell’elettorato che un anno fa aveva tracciato una croce sul simbolo pentastellato.

Le defezioni

Quanto ai flussi elettorali tra orientamenti nazionali e il voto alle Regionali, l’indagine di Swg (società nata a Trieste che progetta e realizza ricerche di mercato, di opinione e istituzionali) stima che «tre attuali elettori leghisti – si legge nel report – non sono andati a votare domenica e lunedì per le Regionali delle Marche, mentre nel campo largo del centrosinistra si registrano defezioni tra gli elettori di Avs e soprattutto del M5S».

Elettori ex votanti che sono andati a ingrossare le fila dell’astensionismo, che ha raggiunto il 50%, con appena 662.845 votanti, circa 35mila in meno rispetto alle Europee 2024 e in calo ancor più vistoso (120mila elettori smarriti) rispetto alle regionali 2020. Altissima la quota di elettori di Fratelli d’Italia alle Politiche che hanno confermato la fiducia al loro governatore (95%). Più bassa quella dell’elettorato leghista (69%) e molto sostenuta la quota di elettori di Forza Italia fedeli al centrodestra (84%). Stessa identica ququota, l’84%, dell’elettorato democrat che tra politiche e regionali ha confermato il voto, mentre la percentuale scende al 60 per Avs e supera di poco la metà per il M5S.




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