Liguria

Scolmatore del Bisagno, avviata la talpa. Spunta l’ipotesi smarino per i cassoni della diga

Genova. E’ stata avviata ufficialmente questa mattina la “super talpa” che realizzerà lo scavo della galleria dello scolmatore del Bisagno. La macchina, il cui assemblaggio tecnico terminerà entro ottobre, sarà operativa a pieno regime entro dicembre, arrivando a scavare una ventina di metri lineari al giorno, cosa che potrebbe portare alla realizzazione del tunnel entro un anno.

La cerimonia di avvio ha visto presenti Marco Bucci, presidente di Regione Liguria e commissario di governo per le opere contro il dissesto idrogeologico, Giacomo Giampedrone, assessore regionale alla Difesa del suolo e soggetto attuatore della struttura commissariale, Massimo Ferrante, assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova, i lavoratori e le maestranze del cantiere. Con loro anche la squadra di tecnici cinesi che in questi mesi ha supervisionato l’assemblaggio del macchinario e che ne  monitorerà il funzionamento.

Dopo l’avvio della grande macchina di oggi, si procederà con il montaggio dell’ultimo carro della talpa, operazione che sarà terminata entro ottobre. Dopo queste operazioni inizierà lo scavo vero e proprio, che a pieno regime produrrà tra i 1800 e i 2000 metri cubi di materiale di risulta al giorno. Da qui la necessità di prevederne un successivo riutilizzo. Secondo le ipotesi iniziali, infatti, lo smarino, una volta caratterizzato (vale a dire analizzato nelle sue componenti chimiche) sarebbe stato utilizzato per il ripascimento delle tante spiagge liguri oggi in fase di consolidamento. Ma questa mattina, durante la cerimonia, Bucci e Giampedrone ne hanno ipotizzato anche l’utilizzo per il riempimento dei cassoni della nuova diga di Genova: se le rocce di scavo rientreranno nelle categorie previste dalla normativa (normativa recentemente aggiornata dal governo per alleggerire le procedure e favorire il riutilizzo del materiale estratto da scavi e dragaggi) allora potranno essere utilizzati anche per la costruzione della grande opera del porto di Genova.

Il destino delle terre di scavo aprirà poi un altro capitolo di questo complesso cantiere. Secondo le prime stime, infatti, a pieno regime potrebbe essere necessaria la movimentazione di almeno 80 tir al giorno, cosa che potrebbe gravare in maniera decisa sulla viabilità della già congestionata Val Bisagno. In entrambe le direzioni: verso monte, direzione cava Cavalletti, sito destinato allo stoccaggio momentaneo, e verso valle, direzione area portuale. Per questo motivo, come anticipato dal presidente del Municipio IV Media Valbisagno Lorenzo Passadore, presente alla cerimonia, il prossimo 9 ottobre sarà convocato un tavolo tecnico per mettere appunto la gestione della viabilità e della logistica del cantiere.

Dal punto di vista sindacale, invece, confermate le proiezioni fatte dalla Cisl. Andrea Tafaria, segretario generale di Filca Cisl Liguria, oggi presente in cantiere, ha annunciato l’arrivo di una ottantina di nuovi lavoratori specializzati, che andranno a rafforzare il team di lavoro che si svilupperà su quattro turni. Sarà poi aperta una contrattazione di terzo livello per le maestranze coinvolte nel cantiere, mentre resta da capire dove alloggiare questi lavoratori, visto che il “campo base” di via Solimano oggi è al completo. Un’altra partita di questo complicato puzzle.




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