Oltre 300.000 supplenti docenti e ATA, FLC CGIL: “Sul reclutamento serve investimento, no a riforme a costo zero”

Nel corso dell’audizione tenutasi presso la VII Commissione del Senato, la FLC CGIL è intervenuta sul disegno di legge n. 545, incentrato su formazione e modalità di reclutamento degli insegnanti. Il sindacato ha messo in discussione l’impianto generale del provvedimento, definendolo inadeguato e datato rispetto al quadro normativo attuale.
Il testo in discussione, depositato nel febbraio 2023, secondo la FLC CGIL ignora importanti modifiche normative sopraggiunte negli ultimi anni. Il sindacato ha chiesto un intervento più organico che non si limiti a ritocchi formali, ma affronti alla radice la questione della precarietà, a partire dalla stabilizzazione dei posti in organico di fatto e di quelli attualmente in deroga.
Supplenze in crescita, stabilizzazioni marginali
Durante l’anno scolastico 2024/2025, sono oltre 250.000 i docenti con contratto a termine. A questi – fa i calcoli la FLC CGIL – si aggiungono circa 50.000 supplenze tra il personale ATA. A fronte di questi numeri, la legge di bilancio 2025 ha previsto la stabilizzazione di appena 1.866 insegnanti di sostegno su 130.000 posti in deroga, tagliando peraltro oltre 5.660 cattedre comuni per finanziare la misura.
Le priorità indicate dal sindacato
Pur non respingendo l’ipotesi di nuove modalità di accesso alla professione, la FLC CGIL ha ribadito la necessità di un quadro più solido e coerente, articolato in alcune linee di intervento:
- stabilizzazione straordinaria degli organici, con attenzione ai posti in deroga sul sostegno e ai docenti specializzati tramite i percorsi da 60 CFU;
- salvaguardia del diritto all’assunzione degli idonei ai concorsi 2020, 2023 e 2024;
- riduzione dei costi a carico del personale precario per la formazione iniziale;
- adeguamento dell’offerta formativa universitaria al fabbisogno reale delle scuole, soprattutto nei corsi sul sostegno e nelle lauree in scienze della formazione primaria;
- contenimento dell’espansione delle università telematiche nel campo della formazione del personale scolastico.
Il nodo dell’investimento pubblico
Per la FLC CGIL, ogni intervento che modifichi le regole del reclutamento senza prevedere risorse aggiuntive rischia di risultare inefficace. L’assenza di investimenti strutturali su organici e formazione iniziale non consente – secondo il sindacato – di rispondere concretamente al fenomeno del precariato scolastico, che ha già portato l’Italia di fronte alla Corte di Giustizia Europea.
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