Doping e estorsione, dieci indagati nel team Vini Zabù
Era salito agli onori della cronaca per l’alto numero di cirridori fermati per doping: gli ultimi in ordine di tempo Matteo Spreafico nel 2020 e Matteo De Bonis l’anno successivo. Ma il Team Vini Zabù andava oltre il semplice utilizzo di sostanze dopanti. Proprio la reiterazione delle positività aveva indotto i Nas di Firenze ad aprire una indagine con 24 perquisizione tra atleti e dirigenti, che una volta chiusa, ha portato a 10 indagati che si dovranno presentare davanti al Gup di Pistoia il prossimo 29 settembre.
Un sistema di estorsione e doping
E’ emerso, anche con la collaborazione dell’agenzia antidoping svizzera, un sistema di doping ed estorsione. Il meccanismo prevedeva l’ingaggio di corridori di valore minore o in cerca di squadra, obbligandoli però a corrispondere delle somme che potevano anche essere detratte dall’ingaggio. Una sorta di gioco al massacro per ciclisti, che venivano anche indotti ad assumere sostanze illecite per mantenere una competitività che il loro livello non gli avrebbe garantito.
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