Canoni idroelettrico, più libertà per i Comuni: fondi anche per eventi e sociale
I comuni potranno finanziare con i canoni idroelettrici progetti nel sociale, interventi di rigenerazione urbana, bonifiche ambientali, prevenzione del rischio idrogeologico e impianti da fonti rinnovabili, oltre a concentrare tutte le risorse su un unico intervento strategico.
La riunione È questa una delle novità più importanti emersa dall’incontro tra l’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia Thomas De Luca e i rappresentanti dei comuni interessati dagli impianti idroelettrici di grande derivazione. La riunione si è svolta nella sala Arpa di Terni e segue l’assegnazione per il 2025 di oltre 3,6 milioni di euro distribuiti tra tredici amministrazioni. Entro il 15 ottobre il tavolo si aggiornerà per recepire osservazioni su vincoli e criteri di utilizzo.
Cosa cambia Le modifiche in arrivo puntano a superare la parcellizzazione e i vincoli che oggi obbligano i comuni a presentare progetti distinti per quattro ambiti di spesa: decoro urbano, viabilità, impianti sportivi, grandi eventi e manifestazioni storiche. Con la nuova impostazione sarà possibile concentrare l’intera somma assegnata su un unico progetto, con una maggiore libertà di scelta e di programmazione. L’assessore De Luca ha sottolineato che «stiamo rivedendo insieme ai Comuni il quadro normativo per cambiare strutturalmente la metodologia di assegnazione delle risorse. Il nostro obiettivo mira a garantire un utilizzo più efficace e diretto dei fondi, agevolando la fase di programmazione e puntando al miglioramento della qualità progettuale».
Più annualità La riforma introdurrà anche la possibilità di utilizzare i fondi su più annualità, per consentire ai comuni una pianificazione pluriennale e interventi di maggiore respiro. Un altro aspetto centrale riguarda la partecipazione delle realtà civiche: i comuni saranno tenuti a prendere in considerazione le proposte avanzate da associazioni e comunità locali, in particolare quelle dei centri minori direttamente interessati dalle opere idrauliche.
Un bando Dal 2026 sarà inoltre avviato un bando basato sulle richieste raccolte dai territori, che confluiranno nel bilancio preventivo dei comuni. L’assessore ha rimarcato che «questo percorso di collaborazione istituzionale è fondamentale. Come Regione dimostriamo la volontà concreta di sostenere il territorio dando priorità alla qualità progettuale degli interventi che devono avere rilevanza nazionale».
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