Società

Stop ai cellulari in classe, petizione contro il divieto: il primo anno scolastico “disconnesso” divide l’opinione pubblica

L’avvio dell’anno scolastico 2025-2026 segna una svolta storica nel nostro sistema scolastico: per la prima volta gli studenti di ogni ordine e grado sono chiamati a frequentare le lezioni senza i propri smartphone. Una decisione che ha già innescato un acceso dibattito tra sostenitori e oppositori del provvedimento ministeriale.

La mobilitazione online contro il divieto

Una petizione digitale pubblicata su Change.org sta raccogliendo consensi per chiedere l’abrogazione della normativa voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. In appena due giorni, l’appello ha ottenuto una quarantina di adesioni da parte di chi considera il divieto “non solo inefficace, ma contribuisce ad aumentare l’ansia tra gli studenti”. I promotori dell’iniziativa sostengono che l’educazione moderna dovrebbe puntare sull’”uso consapevole e responsabile” della tecnologia anziché impedirne l’utilizzo. Nel testo della petizione si legge: “In un’era in cui la tecnologia è parte integrante della nostra vita quotidiana, è importante insegnare agli studenti un uso consapevole e responsabile, piuttosto che impedirglielo”. La preoccupazione principale riguarda la salute mentale degli alunni che, secondo i firmatari, potrebbero risentire negativamente della privazione dei dispositivi durante le ore di lezione.

Il primo anno scolastico senza cellulari

La riapertura delle scuole ha coinvolto quasi 8 milioni di studenti e oltre un milione di operatori del settore educativo, con un calendario scaglionato che ha visto il ritorno in aula degli allievi di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria. Puglia e Calabria completeranno il quadro con l’inizio delle lezioni previsto per il 16 settembre. Le sanzioni per chi non rispetta il divieto vengono decise autonomamente dai singoli istituti scolastici e possono variare dalla semplice annotazione disciplinare fino alla sospensione dalle lezioni. La misura rappresenta una delle principali novità dell’anno accademico in corso.

Le reazioni di studenti e istituzioni

I primi riscontri dal mondo studentesco sembrano rivelare un’accoglienza tutto sommato positiva della nuova regolamentazione. Come segnala Ansa, alcuni allievi approvano evidenziando come l’assenza dei dispositivi favorisca le interazioni sociali tradizionali. Il ministro Valditara ha difeso la scelta sottolineando i benefici del provvedimento: “Tutti gli studi stanno dimostrando che l’abuso del cellulare ha un impatto negativo su memoria, fantasia, capacità di concentrazione ed anche sugli apprendimenti. Cinque ore di disintossicazione penso facciano bene”. Il dibattito appare destinato a proseguire nelle prossime settimane, con posizioni contrapposte che riflettono visioni diverse sul ruolo della tecnologia nell’educazione contemporanea.

Leggi anche

Stop al cellulare in classe, in alcune scuole il divieto vale anche per insegnanti e personale ATA


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »