dalla procura di Torino sì a messa alla prova per John Elkann – Torino Oggi
A conclusione delle indagini preliminari sulla vicenda dell’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’avvocato Gianni Agnelli, la procura di Torino ha espresso parere favorevole alla richiesta presentata da John Elkann di sospensione del procedimento con messa alla prova. Lo comunica una nota a firma del procuratore Giovanni Bombardieri.
Il procedimento coinvolge, oltre a John Elkann, i suoi due fratelli, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista (e presidente della Juve) Gianluca Ferrero, il notaio svizzero Robert Urs Von Gruningen e quello italiano Remo Morone.
Richiesta di archiviazione per Lapo e Ginevra
La procura ha avanzato richiesta di archiviazione integrale per Lapo e Ginevra Elkann e per il notaio svizzero per i reati loro contestati e la richiesta di archiviazione parziale per dichiarazione infedele, limitatamente a due annualità per John Elkann e Gianluca Ferrero. Inoltre, ha espresso parere favorevole alla richiesta di applicazione, pena presentata dal commercialista Ferrero e ha notificato l’avviso di conclusione indagine al notaio Morone.
I pareri favorevoli espressi dalla procura, si legge in una nota, “sono conseguenti ai versamenti effettuati all’Erario a cura degli indagati per circa 183 mln, sulla base – si sottolinea – dei processi verbale di constatazione notificati dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Torino, somma che estingue integralmente il debito tributario, comprensivo di sanzioni ed interessi”.
I reati contestati a tutti gli indagati, ad eccezione del notaio Morone, sono di dichiarazione infedele, truffa ai danni dello Stato e per i soli Ferrero e Morone di falso in atto pubblico.
Gli avvocati degli Elkann: “Nessuna ammissione di responsabilità”
“Le determinazioni dei pubblici ministeri, anche alla luce della definizione complessiva con l’Agenzia delle Entrate delle possibili controversie attinenti agli oneri tributari potenzialmente gravanti sui fratelli in qualità di eredi di Donna Marella Agnelli, aprono la possibilità di concludere con celerità e definitivamente una vicenda dolorosa, evitando ulteriori conseguenze sul piano personale e familiare”. Così in una nota Paolo Siniscalchi, legale dei fratelli Elkann a commento delle richieste della procura di Torino in merito al procedimento riguardante l’eredità della nonna scomparsa nel febbraio 2019.
“La richiesta di John Elkann di messa alla prova si colloca in questo quadro e non comporta, come del resto la definizione con il fisco, alcuna ammissione di responsabilità – prosegue il legale – se tale proposta sarà accolta il procedimento a suo carico sarà sospeso e all’esito positivo della prova si concluderà con una sentenza di estinzione di tutti i reati per i quali John Elkann è attualmente indagato, risultato analogo a quello relativo alle posizioni dei suoi fratelli Ginevra e Lapo, per i quali è stata chiesta l’archiviazione”.
La replica dei legali di Margherita Agnelli
I legali di Margherita Agnelli hanno preso atto del comunicato diffuso in data odierna dalla Procura della Repubblica di Torino in relazione alla conclusione delle indagini preliminari riguardanti il procedimento penale originato dall’esposto presentato dalla stessa Margherita Agnelli contro ignoti, nell’ambito del quale sono stati contestati i reati di fraudolenta evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato nei confronti di John, Lapo e Ginevra Elkann, unitamente al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio Urs von Grunigen. “Tali contestazioni riguardano la successione di Marella Caracciolo (fondata su una residenza fittizia in Svizzera) e quelle conseguentemente sollevate in sede tributaria per i medesimi fatti, in relazione alle quali sono stati effettuati versamenti all’Erario, a cura degli indagati, per € 183 milioni a titolo di imposte e relative sanzioni. A ciò si associa l’istanza avanzata da John Elkann per ottenere la c.d. “messa alla prova” al fine di evitare una condanna penale, nonché l’istanza di applicazione della pena su richiesta (c.d. patteggiamento) presentata da Gianluca Ferrero (riguardante anche il reato di falso in atto pubblico connesso alla società Dicembre)”, si legge nella nota diffusa dall’avvocato Dario Trevisan e dagli altri legali.
“Tali iniziative comportano, nella sostanza, una inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza rispetto ai fatti contestati, evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell’insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria – aggiungono gli avvocati di Margherita Agnelli – Ne risulta confermata, tanto in sede tributaria, quanto in quella penale, la gravità delle condotte illecite poste in essere anche a danno di Margherita Agnelli, con rilevanti ripercussioni sui procedimenti civili pendenti in Italia e in Svizzera”.
“I Giudici del procedimento civile di Torino, in particolare, acquisiscono oggi un’ulteriore e inequivoca conferma non solo dell’esistenza del piano fraudolento ideato ed attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane. Leggi volte anche ad assicurare un equo trattamento di tutti i figli di Margherita Agnelli e a determinare la modifica radicale degli assetti proprietari della Dicembre. Proprio in relazione alla Dicembre, in sede civile assumeranno rilievo anche gli elementi acquisiti dalla Polizia Giudiziaria in ordine alle gravi anomalie delle presunte scritture con le quali Marella Caracciolo avrebbe ceduto a titolo oneroso ai nipoti Elkann le proprie partecipazioni di tale società (i cui originali non sono mai stati ritrovati, né ad oggi esibiti in alcuna sede)”, concludono i legali di Margherita Agnelli.