Liguria

I cittadini di Certosa e Rivarolo scrivono alla Salis: “Zona di Genova con maggiori svantaggi per i residenti”


Genova. Il Comitato Liberi Cittadini di Certosa, associazione di volontariato attiva da oltre 13 anni, ha indirizzato una lettera aperta alla sindaca di Genova Silvia Salis per sollevare l’attenzione sulle crescenti problematiche che affliggono i quartieri di Certosa e Rivarolo. Il comitato esprime profonda preoccupazione per l’impatto dei continui cantieri e per un disagio sociale in aumento, aggravato dalla tragedia del 14 agosto 2018. Secondo l’associazione, la qualità della vita dei residenti è compromessa, con il diritto al riposo, alla salute e ai servizi essenziali come scuole, verde pubblico, mobilità e sanità che non sono garantiti.

La lettera, inoltre, fa riferimento a uno studio dell’ISTAT che ha identificato Rivarolo e Certosa come zone con ben otto indicatori sociali negativi su dieci, tra cui tassi di disoccupazione, precarietà lavorativa, disagio economico e dispersione scolastica. Il comitato sottolinea la necessità di un confronto diretto con il Comune per affrontare questioni cruciali come l’ultimo miglio ferroviario, la metropolitana, il rio Maltempo e la riqualificazione del territorio. Viene inoltre evidenziato il bisogno di risposte concrete sulle merci pericolose e sulla riqualificazione dell’area delle ferrovie, che potrebbe ospitare nuovi plessi scolastici e un liceo tecnologico.

La lettera aperta, il testo integrale

“Cortese Signora Sindaca, siamo da tredici anni, dal 23 marzo 2012, una associazione di volontariato senza scopo di lucro denominata Comitato Liberi Cittadini di Certosa, che agisce sul territorio di un quartiere come Certosa Rivarolo. In tutto questo periodo abbiamo cercato di perseguire la solidarietà sociale e di sviluppare la consapevolezza dei problemi da affrontare, promuovendo la partecipazione alla vita democratica. Abbiamo sempre operato attraverso l’elaborazione di progetti e proposte in grado di fornire soluzioni per Certosa e Rivarolo, coinvolgendo direttamente le persone e i suoi abitanti.

Facciamo i conti quotidianamente con un disagio crescente, che ha la sua origine nella tragica data del 14 agosto 2018, quando 43 persone e le loro famiglie sono state colpite da un tremendo atto criminoso. Da allora, il dolore e i cantieri non sono mai finiti, con un impatto notevole e costante che non ci rende padroni della nostra vita quotidiana, del nostro riposo e della nostra salute. Scuole sicure per i nostri figli, il diritto al verde sotto casa, una mobilità e una sanità pubblica efficienti, e la tranquillità per i nostri anziani, ci sono da tempo negate.

Il bilancio di questi ultimi sette anni di cantieri è stato fatto recentemente dall’ISTAT, che ha elaborato dieci indicatori sociali per individuare le Zone Urbane di Genova con la maggiore concentrazione di svantaggi per i residenti. Indicatori come il tasso di disoccupazione, l’incidenza di lavoratori precoci, le famiglie con potenziale disagio economico, i giovani che non studiano né lavorano, la dispersione scolastica degli stranieri, i bassi valori immobiliari, e il numero di anziani soli, hanno portato a identificare Rivarolo e Certosa come le realtà con otto indicatori negativi su dieci. Sono dati con i quali noi ci misuriamo quotidianamente, e che si riflettono in persone scoraggiate e deluse che non riescono a vedere un futuro di cantieri chiusi e riqualificazione del territorio.

Il lungo periodo legato alle elezioni Regionali e a quelle Comunali ha bloccato un percorso di confronto e informazione, che oggi è in via di ripresa con l’Assessorato ai Servizi Sociali e alle Attività Commerciali, in continuità con il Municipio. La cabina di regia del Comune, alla quale eravamo invitati, era uno strumento utile per affrontare insieme le problematiche legate all’ultimo miglio ferroviario, alla metropolitana, al rio Maltempo e alla progettazione per la riqualificazione e rigenerazione.

Siamo altresì curiosi di capire se dall’area Facchini delle ferrovie possa rinascere quella spinta per dare ai nostri giovani plessi scolastici idonei e un liceo tecnologico che stimoli l’attenzione sui lavori del futuro. È da marzo 2025 che l’Agenzia delle Entrate ha definito il valore, ma il tempo è passato senza risposte. Sulle merci pericolose, continuiamo a registrare consenso e disponibilità politiche, da ultimo una settimana fa dal Presidente della Regione, ma servono atti concreti e proposte da presentare a RFI, anche attraverso consulenze di privati o elaborazioni dell’Università.

Solo tra Certosa e Rivarolo, ci sono 21.262 persone che sono in attesa di capire quando e come i tre PRIS (Piani di Riqualificazione Integrata Sostenibile) ipotizzati, troveranno criteri e risorse economiche equilibrate.

Signora Sindaca, non ci interessa fare il bilancio politico dei tradizionali 100 giorni, che sono certamente i più complicati per chi subentra. La nostra Associazione, il Comitato Liberi Cittadini di Certosa, avrebbe solo l’ambizione di fare il punto con Lei sulle problematiche di un territorio che, a nostro avviso, è unico nello scenario comunale, per cercare di individuare i percorsi più utili per contrastare lo strapotere delle ferrovie e dare una concreta prospettiva agli abitanti e alle attività commerciali.

Il confronto con il Municipio è sempre diretto e aperto, ma non basta; solo Lei può veramente accelerare i percorsi. Noi ci siamo. Non molliamo. Uniti andiamo avanti”.




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