A Gonare, la fede che unisce: Sarule e Orani celebrano il plurisecolare omaggio alla Madonna
Entra nel vivo la festa in onore della madonna di Gonare, nel monte tra Sarule e Orani.
Lunedì la giornata centrale della ricorrenza, in concomitanza con la data dedicata dalla chiesa alla Vergine nascente. Alle 11 la messa solenne nel santuario, sul cucuzzolo della montagna, a 1083 metri. Atre celebrazioni eucaristiche della giornata alle 7,30 e alle 18. Domani (domenica), nel santuario le messe si svolgeranno la mattina alle 7,30 e alle 11, accompagnate dal complesso vocale “Anastea”. Alle 17 la celebrazione dedicata ai malati, nel cortile di “sas cumbessias”. La festa religiosa è stata preceduta come da tradizione dalla novena, che ha visto accorrere a Gonare pellegrini di diversi centri del Nuorese e d’oltre confine, ha predicato padre Gianfranco Zintu, gallurese, missionario della Consolata, con un’esperienza sacerdotale in Colombia, sul tema “Maria, madre e missionaria di speranza”. Tra gli appuntamenti dei giorni scorsi la celebrazione eucaristica dedicata ai giovani presieduta dal vescovo di Nuoro e Lanusei, Antonello Mura.
LA STORIA – La devozione per la madonna sul monte Gonare ha una storia lunga nove secoli. Iniziata nel 1147, con la costruzione della chiesa, per volontà di Gonario II, giudice di Torres. Altra data fondamentale quella del 1912, quando ci fu un nuovo atto di consacrazione del tempio medioevale. Il rito fu officiato da monsignor Ernesto Maria Piovella, vescovo di Alghero, diocesi alla quale apparteneva la comunità ecclesiale del territorio, in seguito alla soppressione del vescovado di Ottana, alla fine del quindicesimo secolo. Nel maggio del 1972, la festa per l’incoronazione del simulacro, della madonna con in braccio il bambino. A Gonare, in quella mattinata del 28 maggio, il cardinale Sebastiano Baggio, al tempo arcivescovo di Cagliari, che officiò la funzione sacra, tra una folla di 60mila fedeli. Nell’organizzazione della festa anche in quest’ultima ricorrenza è stato prezioso il lavoro del comitato dei volontari, che si occupa anche della manutenzione delle “cumbessias”, le abitazioni dove soggiornano diversi pellegrini, nei giorni della novena e delle celebrazioni per la festa.
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