Calano gli infortuni mortali sul lavoro, ma Modena è ancora da “bollino rosso”
L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) ha appena pubblicato i dati dei primi sette mesi del 2025 relativi agli infortuni sul lavoro. Un report che è stato analizzato dal centro studi della UIL, con un particolare focus su Modena
Dalle cifre emerge un dato positivo, vale a dire che gli infortuni mortali sono in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Infatti in provincia di Modena si passa dagli 8 morti del periodo gennaio/luglio 2024 ai 5 morti del 2025.
Questo però non basta a sancire l’uscita dalla “zona rossa” regionale rispetto al tema. Dei 47 decessi registrati nello stesso periodo in Emilia Romagna molti infatti sono avvenuti nelle province di Forlì-Cesena (14) , Bologna (10) e Modena (5).
Per quanto riguarda il numero delle denunce di infortunio, dei 45.018 registrati in Regione nei primi sette mesi dell’anno, ben 8.686 sono tra Modena e provincia, quindi appena 101 infortuni in meno rispetto allo stesso periodo del 2024, seconda nella “classifica” regionale dopo Bologna (9.995 infortuni).
“Per noi ogni morto è una sconfitta per tutti, pensiamo alle famiglie, spesso lasciate sole dopo gli eventi tragici, pertanto continuiamo a perseguire tutte le strade possibili al fine di arrivare a Zero morti sul lavoro – commenta Roberto Rinaldi, coordinatore della Uil a Modena – Sicuramente il trend al ribasso ci stimola nell’attività giornaliera che mettiamo in campo per avere più investimenti in formazione, prevenzione e controlli nei luoghi di lavoro, dato che a volte affrontiamo il tema ad armi spuntate per via di parziali investimenti garantiti dal livello nazionale che può e deve fare di più”.
“Siamo preoccupati per l’alto numero di infortuni soprattutto se teniamo conto che molte lavoratrici e lavoratori di tutti i comparti sono in regime di cassa integrazione. Di queste denunce in numero cospicuo sono per infortuni in itinere; pertanto per noi non è più rinunciabile una grande campagna di informazione ed aggiornamento delle regole e delle buone pratiche da utilizzare quando si è alla guida interessando nelle scuole i lavoratori del futuro, e nei luoghi di lavoro con delle assemblee tematiche coloro che sono in attività. Tutte le Istituzioni si facciano carico di questo problema perché una società civile degna di questo nome deve assolutamente impegnarsi per un lavoro ben pagato e soprattutto sicuro”, chiosa il sindacalista.
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