Ci mancava il Signor Bonaventura – Il Tempo

Nell’Italia che non si fa mancare niente, nemmeno il Comune di Roma che apre un concorso fra i cittadini per ospitare gratis i migranti che non sa dove mettere, non sentivamo il bisogno della versione confederale del mitico Signor Bonaventura. Ideato nel 1917, quando per quelli come Maurizio Landini era in corso la rivoluzione di ottobre in quella che sarà l’Unione Sovietica, molto più modestamente qui da noi il genio di Sergio Tofano inventava il personaggio immaginario dalle scarpe rosse e appuntite che sfoderava un biglietto con la scritta «un milione».

Cifra in tutto simile ai mille euro (se si toglie l’inflazione, la deflazione e la crisi della moneta europea, il pacco che abbiamo preso in quel famoso passaggio di secolo sotto il governo Prodi e via discorrendo) ai mille euro che Landini ha proposto al governo per dare un senso alla rivolta sociale proprio al ritorno dalle sue vacanze. Ritorno che tutti abbiamo notato non perché abbia ricominciato a lavorare ma perché ha bloccato con il primo di 70 scioperi annunciati per le cause più stravaganti chi a lavorare ci stava andando davvero.
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