Speriamo di essere incisivi in attacco
Scocca l’ora del primo derby stagionale. Magari non sentito come altri, ma comunque di importanza rilevante soprattutto a livello psicologico.
La mancata vittoria in trasferta è un fardello che settimana dopo settimana continua a pesare, ma il Perugia sa bene che alcune partite possono imprimere una svolta. Quella del Barbetti ha buone probabilità di essere inserite nelle prime posizioni di un’ipotetica lista.
A dare impulso alle ambizioni dei biancorossi c’è l’arrivo di Linas Megelaitis, che oggi sosterrà il primo allenamento con la squadra e sarà sicuramente convocato.
Il lituano, classe 1998, è impiegabile sia a centrocampo che come terzino destro; presumibilmente sarà questa, se giocherà, la posizione che almeno inizialmente ricoprirà e ciò farà sì che in questo settore del campo non ci siano ulteriori innesti (quello di Fiordaliso rappresenta un’ipotesi assolutamente infondata, almeno per ora).
Prima della rifinitura ha parlato il tecnico Vincenzo Cangelosi, che ha fatto il punto della situazione e crede fortemente in una prestazione importante da parte della sua squadra.
Tempi supplementari
Per costruire la rosa definitiva si è andato oltre la chiusura del mercato: “Se sono soddisfatto? Sicuramente. Siamo al completo perché abbiamo costruito qualcosa in estate per giocare in un certo modo. Ora ci sono doppioni in tutti i ruoli. Andiamo avanti su ciò che abbiamo pensato di fare”.
Ecco cosa può dare il neo arrivato: “Lo conosco abbastanza. È arrivato per integrare il gruppo dei difensori e avere le coppie di cui avevamo bisogno”.
Sul possibile impiego dall’inizio: “Se mi è mai capitato di far partire titolare un giocatore arrivato in extremis? Calapai a Caserta è arrivato a fine finestra di mercato ed è entrato a partita in corso. Linas è abile è arruolato. Magari non conosce i compagni. Devo fare tante valutazioni sia su di lui che su eventuali alternative da sfruttare al meglio”.
Sull’obbiettivo: “Fare meglio possibile. Ragioniamo di partita in parità perché la classifica dipende da molti fattori. Più saliamo di prestazioni più risultati ci sono. La partenza non mi preoccupa, anche a Caserta mi è capitato. Serve pazienza”.
Non si guarda troppo in là: “Ho sempre avuto rispetto degli avversari perché è la base di questo sport. Sappiamo cosa rappresentiamo. I ragazzi hanno grossi margini di crescita e dobbiamo mettere qualcosa in più malgrado fino ad ora si sia fatto il 100%. Vogliamo iniziare a vincere per fare un campionato da protagonisti”
Una battaglia
Il Gubbio aspetterà i biancorossi con l’elmetto: “Tutte le squadre ci aspettano perché battere il Perugia è motivo di vanto. Dobbiamo cercare di sfruttare ciò che l’avversario concederà. Dovremo essere meno coraggiosi e lenti nella fase offensiva e più verticali. Al Gubbio il pari contro la Sambenedettese sta stretto ma è il calcio. È una squadra strutturata bene, con giocatori insidiosi. Bisognerà stare attenti nella fase difensiva e proporre qualcosa di più incisivo in quella offensiva”.
Zero ansie: “Cerchiamo sempre di fare il miglior risultato possibile. C’è un trend negativo che va assolutamente cambiato ma non deve essere una pressione. Dobbiamo crescere prima come squadra”.
Lo stato dell’arte
Buona appare la condizione della truppa: “Al momento sono tutti disponibili. Calapai non è al 100% e non partirà dall’inizio. Vedremo la migliore soluzione”.
Sempre sul terzino: “Manca una parte del lavoro per non correre rischi. Ho di certo altre opzioni”.
Sarà 4-3-3? “Vediamo. Un paio di opzioni ce le ho. Voglio scegliere la soluzione migliore ma cercherò di portare avanti la mia idea senza fare cambi. La squadra deve avere idea di ciò che deve fare, pensare meno ed essere libera di giocare. Spero di poter iniziare questo tipo di discorso”
Immedesimarsi nel popolo biancorosso
Ad oggi sono 800 i biglietti venduti. Si spera di arrivare almeno a 1000: “Il mio compito è rendere orgogliosi i tifosi sia in casa che fuori. Fare questi cambi può portare degli svantaggi perché le grandi squadre hanno un’identità. Ho cercato di lavorare in un modo ma non sono riuscito a fare ciò che avevo in testa per varie ragioni, ma cerco di portare avanti un discorso per cercare il risultato secondo questa stessa identità. Poi capisco si aspetti un allenatore più brillante, ma il carattere ad una certa età non si cambia. Se la squadra sa quello che deve fare non c’è bisogno di fare show particolari”.
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