Sicilia

Regionali, in Puglia Decaro si candida alla presidenza dopo giornata di vertici e tensioni

La riserva sciolta alla festa dell’Unità, a Bisceglie, dove il candidato è arrivato con la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein

Suspense fino all’ultimo secondo. Antonio Decaro ha sciolto la riserva per la candidatura alla presidenza della Puglia poco prima di salire sul palco con la segretaria del Pd, Elly Schlein, alla festa regionale dell’unità di Bisceglie. Un appuntamento in programma alle 20, slittato di quasi un’ora proprio per i tempi lunghi necessari a trovare la quadra. Alla fine Decaro si è presentato abbracciato a Schlein e ha accettato di correre. Ma la decisione è stata travagliata, sofferta. «Io da oggi ho responsabilità di guidare un nuovo progetto politico per questa regione – ha detto – Non potevo girare la spalle alla mia terra e al mio popolo. Andiamo a vincere questa campagna elettorale». Di fianco a lui, Elly Schlein. «Grazie Antonio. Uniti e compatti noi vinceremo». La giornata è stata da montagne russe. Nel primo pomeriggio l’accordo fra le forze in campo, specialmente con Avs, era fatto. Ma in serata si è aggiunto un nuovo ostacolo. E’ tornato in gioco Michele Emiliano: il governatore, che nei giorni scorsi aveva accettato di uscire dalla partita, ha fatto di nuovo irruzione nella trattativa. Scompigliando le carte. Le ultime ore si sono dipanate sul filo delle telefonate fra Decaro, Schlein, i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, e Emiliano. E vari faccia a faccia con Schlein. La soluzione che si era palesata a metà pomeriggio prevedeva che Decaro accettasse la corsa dell’ex presidente della Puglia, Nichi Vendola, di Avs, per il consiglio regionale. Con l’impego di Vendola, però, a non «ingombrare» troppo lo spazio politico. Come raggiungere questo obiettivo è stato il centro del dibattito dell’ultimo chilometro. Si parla di dimissioni post voto o magari in vista delle politiche del 2027, quando Vendola potrebbe candidarsi al Parlamento. Ma nulla è certificato. “Collaborerò lealmente e con passione con Antonio Decaro», ha detto Vendola. A quel punto, però, è tornato in campo Emiliano: se Vendola corre – è stato l’avvertimento – allora corro anche io. Perché il presidente della Puglia aveva deciso di sfilarsi per assecondare il diktat di Decaro, che non voleva né lui né Vendola in consiglio regionale. Decaro, che è eurodeputato, è arrivato in Puglia da Bruxelles alla vigilia dell’appuntamento di Bisceglie. Complice un ritardo aereo, la segretaria ha raggiunto la località pugliese non troppo prima dell’inizio del dibattito. In questi giorni, sul campo per lei c’è stato il capogruppo al Senato del Pd, Francesco Boccia. In giornata Schlein e Decaro si sono sentiti spesso per telefono. Il pomeriggio è stato un maremoto di notizie di avvicinamento, raffreddamenti, poi di nuovo slanci e frenate. Una scossa l’ha data anche una dichiarazione del deputato M5S e coordinatore regionale Puglia Leonardo Donno, molto vicino a Giuseppe Conte. «Al punto nel quale siamo arrivati – ha detto – è difficile ipotizzare un diverso candidato, per il M5s e per l’insieme della coalizione». Parole suonate come un avvertimento. Come a dire: il M5s sta nell’alleanza se il candidato è Decaro, sennò bisogna rimettere tutto in discussione. Una sorta di sveglia, che poi è stata ribadita direttamente da Conte: «La nostra comunità è rimasta in silenzio sin qui, si è dichiarata costruttivamente disponibile a una soluzione, ma adesso chiede che ci sia una chiara soluzione». Anche perché, il M5s non ha intenzione di far la statuina, che aspetta le decisioni degli altri. In questi giorni, il pugliese Conte ha sentito più volte sia Decaro sia Nicola Fratoianni, il segretario del partito di Vendola, Sinistra italiana, una delle anime di Avs. Un passo di lato del M5s sarebbe stato una mezza catastrofe per Schlein, che lavora da sempre per portare il campo largo unito in tutte e sette le regioni al voto. Prima che il «caso Emiliano» riportasse l’accordo in alto mare, sul palco di Bisceglie erano saliti i capigruppo in Senato della coalizione: Boccia per il Pd, Peppe De Cristofaro per Avs, Raffella Paita Pr Iv e Stefano Patuanelli per il M5s. «Siamo riusciti a costruire un fronte comune che si presenta davanti agli elettori in sette regioni su sette, con questi partiti uniti», ha detto Boccia. (ANSA).

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »