capanno spaccato colpi di sedia
PESARO Ormai è un dato di fatto, stabilimenti balneari da Levante a Ponente, presi di mira da gruppi di teppisti o baby vandali. L’ultimo di una lunga scia di episodi ha colpito ieri bagni Tina in zona Moletto. I nostri gestori, da Baia Flaminia a Ponente fino a Levante, parlano di «ragazzi spesso minorenni o aizzati da ragazzi più grandi che, dopo aver passato in rassegna i cocktail bar della zona mare, scendono in spiaggia danneggiando le concessioni, magari ammassando lettini per realizzare una sorta di piramide e saltarci sopra o spaccando sdraio e cabine».
Il caso ai bagni Tina
Fra le incursioni dell’estate ricordiamo i vandalismi che nell’ultimo weekend di agosto hanno colpito a Levante bagni Ciro e bagni Gilberto e prima ancora bagni Sacro Cuore, Gelsi e Venerucci nell’ultimo tratto sud di viale Trieste fra luglio e l’inizio di agosto. E mentre l’estate sta finendo, dal titolare di bagni Tina, Fabrizio Rossi, arriva l’appello al Comune affinché sia l’Ente pubblico a prendere provvedimenti in accordo con il Demanio marittimo a tutela delle concessioni e dei concessionari di spiaggia. «All’apertura dello stabilimento – racconta Rossi – ci siamo trovati con una delle nostre cabine danneggiata su un fianco e presa a sediate. L’intento del gruppetto era forse quello di spaccare il nostro capanno, viste anche due sedie prese dal bar rotte e lasciate a terra. Un danno fortunatamente già risolto, riparando il lato della cabina con del cemento fresco mentre le sedie sono state buttate. Ce la siamo cavata così, e devo ammettere che, se parliamo di vandalismi, tutto sommato questo fine stagione è andato meglio dell’inizio». Anche a Ponente c’è il problema di atti vandalici e piccoli furti. Non più di qualche settimana fa ne avevano parlato infatti i concessionari di bagni Le Poste, Baronciani Beach e Spiaggia 27. «Diversi dei colleghi balneari qui a Ponente – prosegue Rossi – preferiscono tenere un profilo basso sulla problematica delle gang di minori che mietono danni ovunque. A inizio estate proprio bagni Tina è stata una delle concessioni più volte colpita dai baby vandali. In un’occasione ne avevo persino riconosciuto qualcuno ma è successo che, dopo due precedenti episodi in cui avevo raccomandato a questi ragazzi di smetterla, la terza volta mi hanno spaccato diverse porte delle cabine. La maggior parte di noi balneari teme ritorsioni, considerando che spesso ci sono famiglie che non si rendono neppure conto o li proteggono. E così finisce che chi subisce un danno poi si ritira la denuncia».
La vigilanza notturna
Le alternative ai vandali? «Dotarsi di vigilanza privata notturna, che pattuglia uno o più stabilimenti», osserva anche Claudio Casoli di bagni Iole. Il titolare di bagni Tina si appella invece al Comune: «A sindaco e assessori ho già fatto notare che l’Amministrazione dovrebbe installare su viale Trieste e zone laterali alle concessioni diverse telecamere in più. Per questioni di privacy per noi gestori è complicato montare una telecamera in spiaggia. Ed è anche costoso».