“No al riarmo, stop alle forniture a Israele”
Nonostante l’annullamento del Defence Summit, la fiera internazionale delle armi che avrebbe dovuto tenersi a Roma l’11 settembre, la protesta non si ferma.
Quel giorno, infatti, il movimento Stop Rearm Europe – Roma ha annunciato un presidio davanti alla sede della Leonardo, colosso italiano della difesa e dell’aerospazio, in via Monte Grappa.
“La mobilitazione resta, e sarà davanti alla Leonardo – spiegano gli organizzatori – la società pubblica che costruisce i propri profitti sulle guerre, presenti e future, anche grazie ai fondi che il Piano di riarmo Ue e le politiche belliciste sottraggono alla spesa sociale per alimentare l’economia di guerra”.
L’obiettivo della manifestazione è chiaro: chiedere lo stop alle forniture di armi e tecnologie militari a Israele e dire no a un modello di sviluppo basato sulla guerra.
“Con lo stop al Defence Summit la città di Roma ha incassato una prima vittoria – continuano dal movimento – ma non basta. Se le politiche belliciste arretrano, noi avanzeremo fino a quando non lasceranno il posto a un’alternativa sociale, politica e culturale fondata sulla giustizia sociale, ambientale e climatica”.
La rete che si oppone al riarmo si allarga sempre di più: sono già 70 le realtà aderenti, dalle associazioni locali ai movimenti internazionali, fino al mondo della cultura. Tra i nomi, la Global Sumud Flottilla, gli Artisti #NoBavaglio e il collettivo Quarticciolo Ribelle.
Roma si prepara così a una nuova giornata di mobilitazione, con un messaggio diretto alle istituzioni: fermare la corsa al riarmo e investire, invece, in giustizia sociale e diritti.
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