Puglia, più contratti di lavoro ma tanto precariato: i dati 2024
In Puglia crescono i rapporti di lavoro attivati, ma non la qualità dell’occupazione. Secondo i dati 2024 della piattaforma Labour Market Intelligence di Sviluppo Lavoro Italia, i contratti stipulati sono stati quasi un milione e 180mila, 27mila in più rispetto al 2023. Ma le persone effettivamente coinvolte sono appena 562mila: significa che ogni lavoratore ha firmato in media più di due contratti, segno di una forte precarietà.
Solo il 6,8 per cento dei rapporti è a tempo indeterminato, e uno su quattro è part time. La metà delle attivazioni riguarda settori stagionali come agricoltura, commercio, ristorazione e turismo. Settori che, secondo l’Ispettorato del lavoro, registrano anche altissimi tassi di irregolarità.
La segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, parla di un mercato che continua a offrire occupazione povera e frammentata, soprattutto a donne e giovani: le assunzioni femminili restano ferme al 40 per cento del totale, con un divario ancora più marcato tra gli under 35.
Dal 2015, ricorda la Cgil, oltre 24mila pugliesi ogni anno lasciano la regione per cercare opportunità migliori altrove. E mentre le imprese aumentano utili e liquidità, i salari arretrano. “Servono investimenti in lavoro stabile e qualificato – sottolinea Bucci – perché la precarietà non solo frena lo sviluppo del Sud, ma è un ostacolo alla crescita di tutto il Paese”.