Cultura

Songs In The Key of Yikes: Tredicesima scorribanda indie-rock per il gruppo di Chapel Hill :: Le Recensioni di OndaRock

C’è qualcosa di rassicurante nel ritrovare progetti come i Superchunk esattamente nel punto in cui ti pareva di averli lasciati anni prima, a loro agio in quella comfort zone che finisce col far sentire bene anche l’ascoltatore.

Non tutto è immutabile – alla batteria, ad esempio, c’è ora Laura King, che ha accompagnato il gruppo dal vivo negli ultimi due anni – ma quell’aria da eterni studenti di college fuori(ssimo) tempo massimo, quei mid- e uptempo che si rincorrono sull’immarcescibile spartito di punk abrasivi ma non troppo (“No Hope”, “Stuck In A Dream”, per citarne un paio) e indie-rock macchiati di ritornelli pop (“Is It Making You Feel Something”, “Everybody Dies”), rappresentano, messi insieme, l’inconfondibile marchio di fabbrica della band di Chapel Hill.

Più che per la materia sonora in sé, qui l’apprezzamento va piuttosto all’innata capacità di instillare una sensazione di freschezza affatto scontata data l’età anagrafica dei protagonisti e la longevità discografica del progetto – con “Songs In The Key Of Yikes” siamo giunti alla tredicesima uscita. Superfluo sottolineare la presenza del timbro della benemerita Merge Records sul retro del disco, giardino di casa di Mac McCaughan e Laura Ballance.

27/08/2025




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